Nuoro, il Campo largo candida Emiliano Fenu: «Sarà lui il nostro sindaco»
Ma il vertice Exmè chiude con la “riserva” dei Progressisti
Nuoro «Emiliano Fenu va benissimo, è l’uomo giusto al momento giusto, ma... ». C’è sempre un ma che spunta fuori all’ultimo minuto, soprattutto nel tavolo di centrosinistra, soprattutto quando l’ora si fa tarda e bisogna quagliare. Il “ma... ” stavolta è una componente dello schieramento: i Progressisti.
Tant’è che sabato sera sembrava cosa fatta, invece no, non è così: c’è ancora da attendere, da trattare, da limare. Il mal di pancia è arrivato la notte stessa, qualche linea di febbre si è aggiunta l’indomani mattina. Il nome del deputato del Movimento 5 stelle quale candidato sindaco di Nuoro per le prossime elezioni comunali, è saltato fuori all’improvviso nella riunione all’Exmé. Ed è stato subito promosso a pieni voti, nell’immediato, poco prima di chiudere i battenti dell’incontro. Con tutti i crismi solenni dell’ufficialità. Anche se era già nell’aria da qualche settimana, il nome di Emiliano Fenu è stato fatto in quattro e quattro otto, davanti a tutte le forze dello stesso tavolo che alle ultime regionali ha sostenuto e portato a Villa Devoto la presidente Alessandra Todde. Presente anche lei, all’ex Mercato civico di piazza Mameli. Prima tifosa, del resto, del compagno di partito commercialista e revisore contabile nato a Siniscola nel 1977, da una vita a Nuoro con famiglia e lavoro. «Emiliano Fenu sarà un ottimo sindaco. Bisogna sostenerlo» è l’invito di Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito democratico. «Chi oggi vuole rendersi utile alla città di Nuoro, lo contatti e si metta a disposizione – aggiunge –. C’è bisogno di tanto aiuto, prima durante le elezioni, e poi nella ricostruzione della città, dei suoi servizi e del suo ruolo in Sardegna. Agiamo con speranza».
Cauto come suo solito, Fenu conferma la disponibilità alla candidatura, come già aveva detto lo scorso 17 febbraio, «ma è necessario il massimo coinvolgimento», ribadisce ancora una volta. «Nel rispetto di tutti i partecipanti al tavolo» spiega. Prima di dire la sua, insomma, il parlamentare pentastellato vuole essere sicuro della convergenza unanime, della condivisione dei progetti, vuole sentire le voci di ogni singola componente del centrosinistra. Il Campo largo che ha sbancato in Regione, a Nuoro deve essere larghissimo. Anche perché l’occasione è davvero storica per il capoluogo della Barbagia. La congiunzione astrale di questo 2025 è di quelle che si presentano ogni tre decenni. Emiliano Fenu non era presente alla riunione all’Exmè. Ha saputo al telefono della sua nomination. Che sia in pole position è chiaro, ma... C’è un ma: Progressisti. Mentre Todde e dunque il M5s, Deriu e dunque i dem e Sebastian Cocco e dunque “Uniti per Todde” hanno immediatamente incoronato il deputato esperto di bilanci, qualcuno (leggi: Cocco e i suoi) ha storto il naso per la presenza di ex compagni di viaggio nell’amministrazione Andrea Soddu diventati sul finire del mandato amministrativo veri e propri avversari politici. Con una aggravante: quegli stessi nomi, alle ultime regionali hanno remato contro la coalizione capitanata da Alessandra Todde. Nomi e cognomi: Fabrizio Beccu, vice sindaco di Soddu, e Soddu stesso hanno sostenuto la corsa di Renato Soru.
Da qui il malessere covato nei confronti dei Progressisti che nel frattempo hanno messo su casa anche a Nuoro aprendo le porte a Beccu (diventato coordinatore cittadino) & Company. Porte spalancate anche a Paolo Ledda, ex sindaco di Sarule, già sostenitore di Lucia Chessa candidata alla presidenza della Regione contro Todde. Ledda lo scorso fine gennaio è diventato coordinatore provinciale a Nuoro del partito di Massimo Zedda. «Sì, sabato sera c’eravamo anche noi all’Exmè, certo che c’eravamo – racconta Beccu –. Prima di sciogliere la riserva sul candidato Emiliano Fenu, ci siamo ripromessi di confrontarci nel gruppo di Nuoro e con l’intero partito» sottolinea, indossando i panni del diplomatico. Accusato lui e il suo gruppo di ex soddiani, come pure è accusato Ledda, di essere usciti dalla porta della coalizione per poi rientrare dalla finestra con i vestiti dei Progressisti. Un dettaglio che rischia tuttavia di far implodere il centrosinistra. Chiamato in massa a dare uno scossone a Nuoro sonnolenta, soprattutto a non cedere il passo al centrodestra, che pur partendo da una posizione apparentemente di svantaggio, quest’anno potrebbe anche segnare il gol del secolo, nella città rossa che non ha mai cambiato casacca. L’incognita resta, a pochissimi mesi dal voto.
Resta da chiarire, intanto, se ci sono ancora i margini per un rientro di Lisetta Bidoni, che ha già annunciato da tempo di voler correre da sola. Dopo tante prove tecniche di corteggiamento, aveva abbandonato il tavolo del Campo largo. Rimasto monco, dunque, senza il movimento Progetto per Nuoro. «Martedì sera ci riuniremo per una valutazione del quadro politico nel suo insieme» si limita a dire all’indomani del vertice dell’Exmè che “avrebbe” ufficializzato la candidatura a sindaco di Emiliano Fenu. Non una parola di più, anche se la stima personale tra i due è nota. Ci sarà o no un riallineamento dei pianeti? Le costellazioni potranno mai essere visibili insieme? Chi lo sa... Certo è che saranno le prossime ore a dire se basta una pasticca o una semplice tisana calda per lenire il mal di pancia scoppiato nel Campo largo che larghissimo non è. Il deputato Fenu andrà avanti a tutta dritta per guidare Nuoro. Anche i Progressisti e Uniti per Todde troveranno la quadra. Tempo al tempo.
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