Tre serate sotto il segno della memoria
Musica popolare, cinema, scrittura e tante piccole storie: da oggi anche in città si celebra “Sa die de sa Sardigna”
OLBIA. Tre appuntamenti nel segno dell'identità, dei ricordi e della memoria dell'Olbia che fu. La città festeggia Sa die de sa Sardigna rispolverando il proprio orgoglio, nel segno di quella cultura che tante volte è stata associata ad altri luoghi, lontano dagli occhi e lontano dal cuore. Nulla di più falso, per Olbia che torna a respirare eventi e lo fa intorno al cuore pulsante della Biblioteca Civica Simpiciana, luogo e attrattore, ma soprattutto fucina di idee. Nascono così tre serate a tema: oggi, 27 aprile, "Piccole storie di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta"; il giorno di Sa die de sa Sardigna, domani 28 aprile, "Su cantu Pius anticu de sa terra mia" e il giorno successivo, venerdì 29 aprile, "Il mio cinema è un Cavallo di luce". Tre serate, con inizio alle 18, che frugano nella memoria usando i mezzi espressivi più vicini al grande pubblico: la scrittura con il libro di Marella Giovannelli; la musica popolare con i Tenores di Bitti; e, infine, le immagini, con i tre video del regista Fabrizio Derosas.
Sa die in musica. Partiamo dalla celebrazione della memoria sarda, che quest'anno vede Olbia protagonista giovedì sera alle 18, nella biblioteca Civica Simpliciana, con un convegno spettacolo nel segno della musica popolare. I Tenores "Remunnu 'e locu" di Bitti incontreranno l'archivio Mario Cervo, in una ricerca delle tradizioni attraverso la musica. Con uno straordinario contributo: il primo 78 giri in circolazione con la registrazione del '29 di una incisione Edison dei Tenores di Dorgali. «Stiamo portando avanti il lavoro di mio padre - ha detto Velia Cervo - con tanti sacrifici ma sicuri di dare un contributo alla nostra città». Presentazione della serata a cura dell'antropologo Bachisio Bandinu.
Cinema dei ricordi. Il giorno successivo, 29 aprile, sempre alle 18, la biblioteca ospiterà la proiezione di tre cortometraggi diretti dal regista Fabrizio Derosas: "Rinoceronte di Dürer", "Proiezione di Genesi" e "22 dicembre". I tre lavori contengono immagini di repertorio del comune passato e raccontano Olbia, nella sua crescita demografica e attraverso i flussi migratori. «Racconto storie molto diverse tra loro che parlano della trasformazione della nostra città - spiega il regista - che resta comunque luogo del sorriso e dell'accoglienza». Nei filmati un omaggio a Piero Livi e un ricordo dell'ultima proiezione al cinema-teatro Astra.
Libro di memorie. Il primo appuntamento in ordine cronologico è quello di stasera alle 18 con il libro di Marella Giovannelli "Piccole storie di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta". Un lavoro di recupero "per tabulas" delle puntate della trasmissione di successo andata in onda nel 1992 su Teleregione. Una narrazione attraverso le storie, i racconti e le testimonianze delle antiche famiglie terranovesi. L'opera è impreziosita dalla selezione di foto d'epoca alla fine di ogni capitolo.