Natura, benessere e sport: i pilastri della vacanza 2.0
di Walkiria Baldinelli
Esperti e operatori turistici a confronto nel workshop organizzato dal Comune Il consulente Giaccardi: «Arzachena-Costa Smeralda è una Ferrari da far correre»
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PORTO CERVO. L’industria delle vacanze è una Ferrari che corre alimentata dalla “destinazione Arzachena Costa Smeralda”, il brand promosso dal Comune e che sta riscuotendo sempre più consensi da parte degli addetti ai lavori. Al conference center, durante il primo workshop sul tema, quasi 200 operatori turistici locali hanno seguito, dopo il saluto del sindaco Roberto Ragnedda, la presentazione delle linee guida del progetto e ascoltato le proposte di professionisti ed esperti. La formula è quella della Destination management organization (Dmo), cioè la gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione, con la funzione di favorire l'integrazione dei servizi offerti dagli operatori della filiera turistica locale. «La destinazione Arzachena Costa Smeralda può essere paragonata a una Ferrari smontata in questo momento – dichiara l'assessore al Turismo, Stefania Filigheddu –. I prodotti turistici oggi depositati come singoli pezzi vicino al motore devono essere organizzati attraverso una Dmo prevista anche nella legge del turismo emanata dalla Regione Sardegna. Con il contributo di esperti del settore intendiamo tracciare una strada che in breve tempo dia la possibilità di costruire un contenitore paragonabile appunto a una Ferrari, che vogliamo far ripartire a tutta velocità, proiettandoci anche sui mercati nazionali e internazionali». Il consulente di strategie e web economy, Giuseppe Giaccardi, rafforza la tesi. «Siamo difronte a una Ferrari smontata – dice –, abbiamo un grande valore e una potenzialità, ma dobbiamo dotarci di un osservatorio. Nel quadro strategico della destinazione ci sono diverse sfide da affrontare: consolidare e qualificare il prodotto balneare, inclusi nautica e diportismo, promuovendo anche eventi 10 mesi l'anno. Sviluppare il prodotto “entroterra”, si è registrato un aumento del 112% rispetto ad altri tipi di turismo. Come? Con una serie di prodotti: natura, benessere, sport e filiere di prodotti tipici, dall'enogastronomia all'artigianato. Lanciare un'offerta di turismo culturale e di standard internazionale». L’esperto propone una piattaforma-destinazione al servizio della crescita e del vivere bene della comunità di Arzachena e della Gallura, accessibile online e offline tutto l'anno. Giaccardi suggerisce cinque attività: «una Dmo sotto forma di Fondazione di partecipazione che può partecipare ai bandi europei. Un focus group con gli operatori turistici e portatori di interesse delle filiere economiche, culturali e associative. La “reputazione online”, un seminario finale di condivisione dei risultati e un piano di crescita sui 2 anni».