Alluvione, contributi in ritardo
Molte famiglie non hanno ancora ricevuto il rimborso per il ciclone Cleopatra
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OLBIA. «Quattro anni di attesa, dalla tragica alluvione del 2013. E ancora oggi, molte famiglie, non hanno ricevuto i contributi. Io sono tra coloro che stanno ancora aspettando i soldi - dice un abitante di Isticcadeddu - e sono veramente stanco di non ricevere risposte precise e, soprattutto, di essere sballottato da una parte all’altra. Alla mia famiglia spettano circa 8mila euro, ma pure ieri mattina, quando mi sono presentato dal funzionario incaricato di Banca Intesa, ho ricevuto picche. E comincio a non capirci più niente. Quando sono andato in Comune mi hanno detto di aver concluso tutto il percorso burocratico necessario, mentre all’istituto di credito mi sono sentito ripetere che è il Comune a non aver dato il via libera. Ieri mattina l’ulteriore tentativo con l’istituto di credito, senza successo: mi hanno detto che devo aspettare. Ho chiesto allora quali fossero esattamente i tempi per poter tornare in banca senza andarmene di nuovo a mani vuote e mi hanno risposto “che sulla tempistica non ci sono certezze”. L’unica certezza è che per me, così come per molte altre persone, l’attesa continua a essere logorante».
Ma le proteste per i ritardi dei contributi, arrivano da ogni parte della città. Carla Pisano abita in via Santa Chiara, nella zona di Santa Mariedda, e anche lei ha subìto gravissimi danni a causa dell’alluvione del 2013. «Nella mia abitazione - dice la donna - ho fatto fare tutti i lavori necessari per poter vivere in sicurezza. E ho utilizzato materiali e misure particolari che dovrebbero evitare di far entrare l’acqua di nuovo in casa. Ho tirato fuori i soldi di tasca mia, con sacrifici, aspettando che erogassero questo rimborso. Mi spettano 15mila euro, ma per il mio caso i tempi appaiono infiniti. Devo ancora firmare in banca per la mia pratica e non so ancora oggi quando questo importante passaggio, che dovrebbe poi sbloccare la situazione, potrà avvenire. E’ assurdo e inaccettabile, però. Quando anche ieri sono andata in banca mi sono sentita dire “che non è una loro priorità sbrigare queste pratiche”. E poi l’unico funzionario che si occupa dei contributi per l’alluvione, ha anche altri incarichi da seguire. Insomma - continua la signora - non so nulla: né sui tempi, né sui motivi che hanno portato a questo rallentamento. Dopo l’incubo dell’alluvione, quattro anni di attesa, tra danni ingentissimi e disagi enormi, sono un peso enorme da portarsi dietro. E la mancanza continua di risposte è insopportabile. Per quanto tempo ancora dovremo andare avanti così?».
Delle 677 famiglie beneficiarie dei contributi, solo una parte ha ricevuto il rimborso. Ma tante (anche se non si conosce il numero preciso) devono continuare ad aspettare. (s.p.)
Ma le proteste per i ritardi dei contributi, arrivano da ogni parte della città. Carla Pisano abita in via Santa Chiara, nella zona di Santa Mariedda, e anche lei ha subìto gravissimi danni a causa dell’alluvione del 2013. «Nella mia abitazione - dice la donna - ho fatto fare tutti i lavori necessari per poter vivere in sicurezza. E ho utilizzato materiali e misure particolari che dovrebbero evitare di far entrare l’acqua di nuovo in casa. Ho tirato fuori i soldi di tasca mia, con sacrifici, aspettando che erogassero questo rimborso. Mi spettano 15mila euro, ma per il mio caso i tempi appaiono infiniti. Devo ancora firmare in banca per la mia pratica e non so ancora oggi quando questo importante passaggio, che dovrebbe poi sbloccare la situazione, potrà avvenire. E’ assurdo e inaccettabile, però. Quando anche ieri sono andata in banca mi sono sentita dire “che non è una loro priorità sbrigare queste pratiche”. E poi l’unico funzionario che si occupa dei contributi per l’alluvione, ha anche altri incarichi da seguire. Insomma - continua la signora - non so nulla: né sui tempi, né sui motivi che hanno portato a questo rallentamento. Dopo l’incubo dell’alluvione, quattro anni di attesa, tra danni ingentissimi e disagi enormi, sono un peso enorme da portarsi dietro. E la mancanza continua di risposte è insopportabile. Per quanto tempo ancora dovremo andare avanti così?».
Delle 677 famiglie beneficiarie dei contributi, solo una parte ha ricevuto il rimborso. Ma tante (anche se non si conosce il numero preciso) devono continuare ad aspettare. (s.p.)