Il classico Dettori tra le migliori scuole di tutta la Sardegna
di Giuseppe Pulina
Le rilevazioni di Eduscopio: il liceo di Tempio al 2° posto ma non è un elenco di merito, si esalta l’efficacia educativa
17 novembre 2021
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TEMPIO. Le rilevazioni di Eduscopio dicono bene per alcune scuole della Gallura. In particolare il liceo “Dettori” di Tempio che, con il Classico, è tra le cinque scuole meglio valutate in assoluto in tutta l’isola, seconda solo, nella settoriale classifica dei licei classici, al “Manno” di Alghero. Buone notizie anche per l’indirizzo delle Scienze umane del liceo tempiese che con il 48,38 di fga fa registrare il valore più alto nel nord Sardegna. Quasi in linea, invece, con i rapporti Eduscopio degli anni precedenti i dati relativi a Linguistico e Scientifico dello stesso liceo. Dati che vengono espressi con un indicatore sintetico chiamato “fga”, che combina le medie dei voti e le percentuali di crediti acquisiti dagli studenti nel loro percorso universitario.
Se è vero che i numeri di Eduscopio non vanno mai estremizzati e letti, semmai, sempre in riferimento al contesto di riferimento, è comunque indubitabile che possono dire molto sul collegamento tra il profilo dello studente in uscita dalle superiori e la sua carriera universitaria. Ad esempio, rispetto ad altri licei classici, al “Dettori” è quasi nullo, perché pari al 2%, il dato dei diplomati che non si immatricolano; più alto, invece, altrove, compreso il “Manno”, dove si attesta sull’11%. Guai, però, a intendere lo studio di Eduscopio come una graduatoria di merito tra scuole in concorrenza. Lo stesso Eduscopio preferisce parlare di “efficacia educativa”. I numeri dell’ultimo rapporto danno, d’altronde, tante informazioni sulle scuole del territorio a volte trascurate anche dagli stessi addetti ai lavori. Dicono, ad esempio, quali sono i tassi di iscrizione e abbandono nelle Università, quali sono le sedi universitarie e gli atenei più frequentati, e quali le aree disciplinari più ambite e richieste. Veniamo così a sapere che le aree di studio preferite dagli studenti del classico sono, nell’ordine, quella scientifica (26%), l’umanistica (19,6%), sociale (15,2%) e, fanalino di coda, quella medica col 2%. Su quest’ultimo dato incidono evidentemente gli esiti dei test per iscriversi nei corsi a numero chiuso. Allo Scientifico prevale la scelta per ambiti di studio più affini al percorso liceale: il 36,8% degli immatricolati sceglie facoltà dell’area scientifica, il 22,1% l’area tecnica e solo il 7,4 quella umanistica. Le facoltà umanistiche hanno, invece, più fascino per gli studenti provenienti da Linguistico (44,6%) e Scienze umane (51,5%). Uno studente su 5 delle Scienze umane opta poi per un indirizzo universitario dell’area sociale. Tra gli atenei più frequentati continuano a esserci quelli dell’isola, con Sassari che la fa da padrone. Se a scegliere Sassari e Cagliari sono il 63% dei diplomati del Classico, per le Scienze umane, e solo in riguardo al capoluogo turritano, sono invece l’84,8. Tra i centri universitari della Penisola piacciono, in particolare, Torino, Pisa e Ferrara. Cresce però il numero di chi medita più a lungo sull’opportunità di andare all’Università, così come la propensione a proseguire gli studenti nei due atenei sardi. Segno di una tendenza che potrebbe avere a che fare con gli effetti della pandemia sulle scelte di vita dei giovani sardi.
Se è vero che i numeri di Eduscopio non vanno mai estremizzati e letti, semmai, sempre in riferimento al contesto di riferimento, è comunque indubitabile che possono dire molto sul collegamento tra il profilo dello studente in uscita dalle superiori e la sua carriera universitaria. Ad esempio, rispetto ad altri licei classici, al “Dettori” è quasi nullo, perché pari al 2%, il dato dei diplomati che non si immatricolano; più alto, invece, altrove, compreso il “Manno”, dove si attesta sull’11%. Guai, però, a intendere lo studio di Eduscopio come una graduatoria di merito tra scuole in concorrenza. Lo stesso Eduscopio preferisce parlare di “efficacia educativa”. I numeri dell’ultimo rapporto danno, d’altronde, tante informazioni sulle scuole del territorio a volte trascurate anche dagli stessi addetti ai lavori. Dicono, ad esempio, quali sono i tassi di iscrizione e abbandono nelle Università, quali sono le sedi universitarie e gli atenei più frequentati, e quali le aree disciplinari più ambite e richieste. Veniamo così a sapere che le aree di studio preferite dagli studenti del classico sono, nell’ordine, quella scientifica (26%), l’umanistica (19,6%), sociale (15,2%) e, fanalino di coda, quella medica col 2%. Su quest’ultimo dato incidono evidentemente gli esiti dei test per iscriversi nei corsi a numero chiuso. Allo Scientifico prevale la scelta per ambiti di studio più affini al percorso liceale: il 36,8% degli immatricolati sceglie facoltà dell’area scientifica, il 22,1% l’area tecnica e solo il 7,4 quella umanistica. Le facoltà umanistiche hanno, invece, più fascino per gli studenti provenienti da Linguistico (44,6%) e Scienze umane (51,5%). Uno studente su 5 delle Scienze umane opta poi per un indirizzo universitario dell’area sociale. Tra gli atenei più frequentati continuano a esserci quelli dell’isola, con Sassari che la fa da padrone. Se a scegliere Sassari e Cagliari sono il 63% dei diplomati del Classico, per le Scienze umane, e solo in riguardo al capoluogo turritano, sono invece l’84,8. Tra i centri universitari della Penisola piacciono, in particolare, Torino, Pisa e Ferrara. Cresce però il numero di chi medita più a lungo sull’opportunità di andare all’Università, così come la propensione a proseguire gli studenti nei due atenei sardi. Segno di una tendenza che potrebbe avere a che fare con gli effetti della pandemia sulle scelte di vita dei giovani sardi.