Cavo per l’eolico a Pittulongu via alla mappatura dei fondali
Campi offshore: barca all’opera per un mese davanti alla costa
Olbia La nuova ordinanza, affissa all’albo della capitaneria di porto di Olbia, ha fatto scattare l’allarme: uno dei tre mega campi eolici offshore progettati oltre la linea delle acque territoriali a est della costa gallurese e baroniese – e contestati, tra l’altro, da alcuni comuni – è entrato nella fase operativa senza che se ne sappia nulla? Niente affatto, spiegano dal comando dell’Isola Bianca, si tratta solo di prospezioni scientifiche. L’ordinanza riguarda l’imbarcazione “Orca II” che per un mese, fino al prossimo 18 giugno, eseguirà – si legge – «indagini scientifiche e tecniche sul fondale marino per il progetto e la realizzazione di un parco eolico offshore al largo delle coste della Sardegna nord-orientale». La zona interessata è un grande triangolo con vertice all’estremità nord della spiaggia di Pittulongu e base al largo di Capo Figari, a Golfo Aranci. L’imbarcazione, dotata di strumentazione specifica, farà di fatto la mappatura dei fondali dove è prevista la posa della parte terminale del cavo lungo oltre trenta chilometri che porterà a terra l’energia catturata dagli aerogeneratori della Nurax Wind Power. Per tutto il mese delle ricerche le altre imbarcazioni in transito nel mare tra Olbia e Golfo Aranci non potranno avvicinarsi a meno di 100 metri dall’Orca II.
La società, che ha sede a Milano ed è rappresentata dal progettista Luigi Severini, è titolare del progetto dell’omonimo campo eolico offshore con 33 aerogeneratori galleggianti (alti fino a 290 metri sul mare all’estremità della pala), ancorati al fondale e con una potenza elettrica complessiva di 462 megawatt, che vorrebbe realizzare su una vasta area a 35 chilometri dalla costa gallurese. Ancora più grande il progetto del parco eolico offshore Zefiro Vento, progettato più a nord dalla società Stantec, con sede a Segrate: 210 aerogeneratori per un totale di 3150 megawatt e anche in questo caso cavidotto fino a Pittulongu per collegarlo dopo un percorso terrestre alla rete elettrica Terna. Il terzo mega campo eolico offshore è quello della Tibula Energia, altra società con sede a Milano: un progetto con 65 aerogeneratori a circa 28 chilometri dalla costa tra Olbia e Siniscola. Tutte le società, un anno fa, hanno presentato richiesta di concessione (30-40 anni) per milioni di metri quadri nella fascia di mare tra l’arcipelago maddalenino e la Baronia. La capitaneria, secondo legge, aveva pubblicato a giugno gli avvisi che davano trenta giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni e opposizioni. Diversi comuni costieri, di fronte a quello che è apparso come un assalto al mare sardo, hanno riunito i consigli comunali per opporsi. Opposizioni sono arrivate anche da cittadini e dagli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico. Nello scorso ottobre, sulla base di un provvedimento del ministero la capitaneria ha comunicato la sospensione della procedura per il rilascio delle concessioni. Ma le società interessate, come dimostrano le ricerche avviate davanti a Pittulongu dalla Nurax Wind Power, sono evidentemente certe di ottenere il via libera. (a.se.)