La Nuova Sardegna

Olbia

Il caso

A Capo Figari è tutto off limits, il sindaco di Golfo Aranci valuta come reagire

di Antonello Sechi

	Il semaforo di Marconi a Capo Figari
Il semaforo di Marconi a Capo Figari

Sopralluogo di Mario Mulas e dei tecnici comunali

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Golfo Aranci Tutto chiuso, sbarrato. Non si può più accedere all’ex stazione di vedetta sulla sommità di Capo Figari, quota 344 metri sul mare, resa celebre dal premio Nobel Guglielmo Marconi con uno degli esperimenti che hanno dato il via all’era delle telecomunicazioni. E non si può più accedere, 300 metri più in basso, a quota 51 metri sul mare, all’ampia parte del promontorio che ospita l’ex batteria militare Luigi Serra, la fortezza che tra le due guerre mondiali del secolo scorso ha presidiato con i suoi cannoni il mare tra l’isola di Tavolara, Olbia e quella che qualche decennio più tardi sarebbe diventata la Costa Smeralda.
Mario Mulas, sindaco di Golfo Aranci, lo ha appurato ieri mattina. I due beni storici che la Regione ha dato in concessione alla società New Fari srl, che vorrebbe trasformarli i un resort di lusso, da un giorno all’altro e senza pubblicità sono diventati off limits per tutti. Chiusi per centinaia di visitatori, molti dei quali turisti, che giornalmente passeggiano o fanno trekking nel paradiso naturale, tra i pochi lembi di territorio rimasti selvaggi e senza cemento lungo tutta la costa gallurese. Sbarrati con reti e cartelli che qualcuno dei frequentatori evidentemente non ha gradito: sulla sommità di Capo Figari, un breve tratto della nuova recinzione è già stato divelto.
Chi ha chiuso e recintato lo ha fatto senza avvisare il comune di Golfo Aranci. Il sindaco è andato a fare personalmente la verifica della situazione insieme a due funzionati dell’ufficio tecnico comunale. Il sopralluogo era stato annunciato domenica, mentre sui sentieri di Capo Figari si svolgeva la manifestazione di corsa e camminata “La leggenda di Marconi 245, Special edition” con centinaia di partecipanti. Nel frattempo, infatti, avevano cominciato a circolare sui social e su whatsapp le prime foto degli sbarramenti, accompagnate da commenti per lo più stupiti e increduli.
Mario Mulas, al rientro dal sopralluogo a Capo Figari, ha preferito non rilasciare commenti. Prima di parlare e prendere eventuali provvedimenti, attende la relazione completa degli uffici comunali. Al comune di Golfo Aranci non risulta il rilascio di autorizzazioni. Va accertato se a rilasciare gli eventuali permessi siano stati altri enti, a cominciare dal demanio. A parte i cartelli con la scritta “Divieto di accesso, proprietà privata”, a Capo Figari non ci sono altre indicazioni. Va perciò stabilito anche chi ha deciso di chiudere gli accessi. L’idea prevalente è che lo abbia commissionato la società concessionaria. In questo caso, l’aver agito senza aver concordato la decisione con il comune sarebbe una conferma del malumore espresso dall’amministratore della società. Il consiglio comunale poche settimane fa ha bocciato l’idea progettuale che vorrebbe trasformare i due beni storici in una struttura ricettiva privata. Il voto è stato all’unanimità.

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