La Nuova Sardegna

Olbia

L’incidente sul lavoro

La Maddalena, operaio morto trafitto dal cavalletto: assolti i tre imputati


	Il tribunale di Tempio
Il tribunale di Tempio

La sentenza del tribunale di Tempio arriva tredici anni dopo i fatti

27 settembre 2024
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La Maddalena. Arriva a tredici anni dai fatti, la sentenza per la morte di Marin Rusu, 46 anni, operaio, romeno, morto mentre lavorava al secondo piano di una palazzina in costruzione, in via Tommaseo, il 4 maggio 2011. Era caduto ed era stato trafitto al costato sinistro dal piede del cavalletto che stava spostando. Nessuno dei suoi colleghi aveva assistito a quel tragico incidente sul lavoro costato la vita all’operaio, morto in ospedale poco dopo il suo arrivo. Ieri la giudice del tribunale di Tempio, Marcella Pinna, ha assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di omicidio colposo, i tre imputati: il subappaltatore Jonel Rus, impresario romeno, per il quale Rusu lavorava, difeso dall’avvocato Luca Montella, il responsabile della ditta appaltatrice Mauro Manuedda e il responsabile del coordinamento di controllo, Giovanni Battista Godelmoni, difesi dagli avvocati Gian Mario Lisca ed Enrico Gatto.

Nell’udienza precedente, anche il pubblico ministero Daniela Fiori aveva chiesto l’assoluzione dei tre imputati ritenendo che non ci fossero gli elementi per dimostrare la colpevolezza, considerato che nessuno aveva visto l’accaduto. L’avvocato di parte civile Giacomo Serra che assiste la famiglia della vittima (l’operaio era sposato e aveva due figli), ha duramente contestato le conclusioni del pubblico ministero, rimarcando la responsabilità dei datori di lavoro e sollecitando la condanna degli imputati. Ma la giudice, condividendo le conclusioni della pm e dei difensori, li ha assolti. Quel giorno Marin Rusu doveva intonacare una parete. Secondo il capo d’accusa, mentre spostava il cavalletto, sarebbe inciampato su dei fili elettrici che erano per terra, cadendo e rimanendo trafitto dal piede del cavalletto: dodici centimetri di ferro si erano conficcati nel costato dell’uomo, provocandogli una ferita fatale. L’operaio era riuscito a sfilarsi il ferro e ad adagiarsi sul fianco. Così, lo avevano trovato alcuni colleghi arrivati subito dopo l’assurdo incidente. Era cosciente ma perdeva molto sangue. La corsa in ospedale non era bastata a salvargli la vita: era morto al pronto soccorso, poco dopo il suo arrivo in ospedale. (t.s.)

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