La Nuova Sardegna

Olbia

L’evento sportivo

Tennis, dietro le quinte dell’Olbia challenger: 3mila palline e 50 banane al giorno

di Carolina Bastiani
Tennis, dietro le quinte dell’Olbia challenger: 3mila palline e 50 banane al giorno

Al Tc Terranova il torneo Atp 125. L’organizzazione tra campo e catering: riso, pollo, frutta a volontà e 300 racchette da incordare

14 ottobre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Olbia. Il sorteggio è avvenuto, la metà campo decisa, i cinque minuti di riscaldamento trascorsi, il primo servizio battuto: al Tennis club Terranova è ufficialmente iniziata la seconda edizione dell’Olbia challenger Atp 125, uno dei più partecipati al mondo. Le qualificazioni al torneo, iniziate domenica 13 ottobre, si sono concluse oggi, lunedì 14, quando si sono disputati anche i primi match del main draw, “il tabellone principale”. Trentadue giocatori, di cui dieci italiani tra cui Mattia Bellucci e Luca Nardi, si contenderanno il titolo di un torneo che lo scorso anno ha lanciato tra i grandi del mondo Flavio Cobolli. Arrivato in finale contro Kyrian Jacquet – il vincitore – dopo Olbia, Cobolli è riuscito a entrare per la prima volta tra i primi 100 al mondo. Adesso è il numero 30. Un torneo, dunque, sempre più ambito, dietro cui si muove una macchina organizzativa in grado di garantire le migliori condizioni per i giocatori, visibilità per i tornei e notorietà per il territorio.

Dietro le quinte. La players lo unge, l’area completamente dedicata ai giocatori, è alla base del loro benessere durante la competizione. Al suo interno c’è grande movimento e tra i giocatori e i coach che vanno e vengono o che riposano, ci sono tutte le figure che si occupano della loro assistenza a 360 gradi. Tra le loro esigenze, c’è l’incordatura delle racchette. Sessanta sono quelle che vengono incordate ogni giorno, per un totale di 300 racchette durante tutto il torneo. «Ogni giocatore ha le proprie esigenze – spiegano loro, gli incordatori – e chiede che le corde siano tese in un certo modo. Ce n’è qualcuno che chiede di incordarle più spesso e solitamente sono i più forti». Al players desktop, invece, i giocatori e i coach possono prenotare i campi – che sono cinque all’aperto e due al chiuso, oltre a un campo off site messo a disposizione da un cittadino – le palline – 3000 sono quelle utilizzate durante tutta la gara tra allenamenti e partite – e gli asciugamani, che vengono cambiati 152 volte al giorno. Un altro dato curioso riguarda le banane, che i tennisti mangiano perché è un frutto altamente energetico: sempre a disposizione sui tavolinetti della lounge, ne consumano 50 al giorno. E a curare il resto dell’alimentazione è un servizio catering locale, che sulle tavole degli sportivi non dovrà mai far mancare riso e pollo.

Le ricadute. Ad occuparsi di tutto è la Mef Tennis Events, un’agenzia con esperienza decennale nel settore che, oltre a seguire l’aspetto organizzativo, cura anche la valorizzazione del territorio ospite dell’evento. A parlare delle ricadute positive su Olbia è Marcello Marchesini, amministratore e co–fondatore di Mef insieme alle figlie: «Gli effetti immediati riguardano le 500 notti che noi prenotiamo in un mese di bassa stagione. Inoltre, quest’anno è garantita una maggiore copertura televisiva visto che probabilmente è l’unico torneo con produzione Atp. Non è escluso che verrà visto anche all’estero». Per quanto riguarda, invece, la valorizzazione del territorio, la Mef organizza per i tennisti delle esperienze: alcuni di loro ieri hanno partecipato a un corso in barca a vela al Circolo nautico, mentre per domani è prevista una visita ai molluschicoltori. Da fissare, anche un corso di cucina. Intanto, Marchesini è già soddisfatto per la risposta che Olbia ha dato al Challenger: «La quantità di pubblico che ha assistito alle qualificazioni lascia ben sperare anche per il main draw». La città, inoltre, sarà un po’ protagonista anche all’interno del campo da gioco, grazie alla presenza di quasi 50 bambini della scuola tennis del club Terranova: coordinati da Andrea Frasconi e distribuiti nei vari campi nel corso della giornata, sono impegnati come raccattapalle, con l’importante compito di tenere il campo sempre pulito.

Primo piano
La storia

Ha una malattia genetica e l’Adhd ma le dimezzano le ore di assistenza a scuola: l’odissea di una bimba di Porto Torres

di Gavino Masia
Le nostre iniziative