Olbia, il relitto dell’Atina riemerge dall’acqua con una grossa gru
Recuperato e issato a bordo di una piattaforma ciò che resta del maxi yacht affondato di fronte alle Saline
Olbia Imbragata con catene, tirata su da una grossa gru e issata a bordo della piattaforma Conquest MB1. Si sono concluse oggi 4 novembre le operazioni di recupero del maxi yacht Atina, affondato in seguito a un incendio il 10 agosto scorso nel tratto di mare prospiciente Le Saline. L’intervento complessivo non è ancora terminato: per domani 5 novembre è prevista, infatti, l’ispezione del fondale per la bonifica. Per quasi tre mesi il relitto era rimasto in fondo al mare, adagiato su un fianco a circa 8 metri di profondità.
Concluse le operazioni di “parbuckling”, ovvero di raddrizzamento, il relitto è stato riportato in superficie, in galleggiamento, per essere svuotato dell’acqua che si trova all’interno. Oggi l’imbarcazione è stata issata sulla piattaforma Conquest MB1 (la stessa impiegata per la Costa Concordia) per permettere alla guardia costiera di Olbia di effettuare una ispezione dello scafo necessaria per concludere le indagini sulle cause del naufragio, ancora in corso, condotte dalla Procura di Tempio e affidate proprio alla guardia costiera. Non appena tutte le operazioni saranno concluse – sono state eseguite dal personale specializzato della Resolve marine, leader mondiale per questo tipo di interventi, coordinate dalla Capitaneria di porto – la piattaforma trasferirà il relitto dell’Atina a Piombino per la demolizione. (t.s.)