La Nuova Sardegna

Olbia

L’economia del mare

La nautica traina la Gallura: vola il mercato dei charter

di Carolina Bastiani
La nautica traina la Gallura: vola il mercato dei charter

La Marina di Portisco regina dei noleggi. Lo studio dell’Eurispes: il Nord Est Sardegna si conferma ai primi posti in Italia

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Porto San Paolo. Che la nautica sia un settore importante per la Gallura è assodato e ora a confermarlo sono i nuovi dati dell’Eurispes. L’istituto diretto da Gerolamo Balata ha realizzato uno studio piuttosto dettagliato su diporto e charter. Per quanto riguarda solo quest’ultimo settore, la Sardegna incide a livello nazionale per il 63%, di cui il 52% riguarda la Gallura. In generale emerge la rilevanza dell’economia del mare sul Pil regionale e, in particolare, il ruolo da protagonista del Nord Est, che ha una capacità attrattiva consistente per diversi motivi: la presenza del Parco di La Maddalena, il ruolo della Costa Smeralda, la capacità di interconnessione dall’aeroporto e l’alto numero di cantieri nautici di qualità, soprattutto a Olbia.

Diporto. A illustrare i dati a Porto San Paolo è stato Carlo Marcetti, coordinatore scientifico di Eurispes Sardegna, che, tra le altre tematiche toccate, ha parlato del legame tra diportismo e presenze turistiche da esso generate: «La nautica da diporto è concentrata soprattutto nel tratto di costa Nord Est e i principali scali turistici galluresi costituiscono circa il 40% dell’offerta di ormeggio turistico dell’isola. La sola Gallura assorbe annualmente 1 milione e 350 mila persone su poco meno di 8.000 posti barca». Un altro dato rilevante riguarda la tipologia di barche che approda nei vari compartimenti in cui è stata suddivisa la regione per lo studio: il caso di Olbia – i cui posti barca sono in crescita di quasi il 3% rispetto al 2015 – è rilevante perché, attirando imbarcazioni sopra i 24 metri, sollecita una riflessione sulla necessità di fornire un certo tipo di servizio di qualità. E delle nuove necessità dei diportisti ha parlato Vasco De Cet, ex direttore-manager della Marina di Portisco: «Il diportista vuole stare in barca e il porto deve offrirgli delle opportunità. Fino agli anni ‘80 era importante un waterfront, snodi di comunicazione e attrattive nautiche, ma oggi chiede sostenibilità tecnologica, integrazione e comfort. La nostra sfida si può vincere solo puntando sull’internazionalizzazione e sull’offerta di servizi di eccellenza».

Charter. Della rilevanza del charter, attività sfuggente che ha fatto la sua prima apparizione nell’isola negli anni ‘80 con piccole flotte, ha parlato Antonio Barabino, co-fondatore e amministratore di Cruising Charter srl, che ha dipinto un quadro dove Portisco la fa dà padrone: «Dal 2010, la crescita nell’isola è stata esponenziale sia nel numero delle flotte che delle loro imbarcazioni, toccando anche il 400% in più. Portisco è ora un porto leader in Italia e tra i più importanti nel Mediterraneo, che insieme a Cala dei sardi e Olbia sono lo zoccolo duro del Nord Est». Portisco da solo genera un fatturato di oltre 5 milioni di euro. Particolare anche il caso di La Maddalena, dove 134 imbarcazioni destinate al noleggio hanno generato oltre 2.500 contratti (per avere un’idea, a Olbia, 75 imbarcazioni ne hanno generati 700). Da non sottovalutare l’indotto: ogni addetto del settore – a Portisco, nello specifico, ci sono 54 dipendenti fissi, più un esercito di stagionali – ha un effetto moltiplicatore pari a sette.

La politica. Numeri che, secondo il vicegovernatore Giuseppe Meloni, sono importanti per la programmazione: «Lo studio è fondamentale soprattutto per chi deve prendere decisioni. Non dobbiamo farci travolgere dagli eventi, ma, sulla base dei dati, continuare a dare un ruolo predominante alla nautica. Esemplare l’Università di Cagliari: ha capito che su questo settore Olbia ha acquisto la leadership e ha istituito il corso di Ingegneria navale. Senza seguire logiche di contrapposizione, ma di traino». Della rilevanza del settore, anche fuori stagione, è consapevole il sindaco di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai: «Questo segmento turistico ed economico ha particolare rilevanza per la zona, per l’indotto e il movimento che crea durante tutto l’anno».

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