Olbia, operaio precipitò dal tetto dell’ex bowling: imprenditore a processo
Assane Kane, senegalese di 54 anni, aveva fatto un volo di otto metri ed era morto dopo un mese di agonia
Olbia Sarà processato per omicidio colposo, il proprietario della struttura dell’ex bowling, alle porte della città, dove il 20 settembre del 2022 era avvenuto un tragico incidente sul lavoro costato la vita a un operaio senegalese, Assane Kane, 54 anni. Il gup del tribunale di Tempio, Alessandro Cossu, ha rinviato a giudizio Giovanni Antonio Altana. Il processo si aprirà il 23 dicembre. L’uomo è difeso dall’avvocato Domenico Putzolu. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Giampaolo Murrighile. Assane Kane era morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dopo un mese di agonia.
Il 20 settembre 2022 era precipitato da un’altezza di otto metri mentre lavorava sul tetto dell’ex bowling (sulla strada provinciale Olbia Golfo Aranci), senza alcuna protezione. L’operaio doveva pulire la grondaia ma era passato sul lucernaio in plexiglass che, sotto il peso dell’uomo, aveva ceduto facendolo precipitare violentemente a terra. Secondo la ricostruzione dei fatti – le indagini furono condotte dai carabinieri e dallo Spresal, il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl – Assane Kane doveva fare la pulizia delle grondaie, un lavoro che gli era stato commissionato dal proprietario dell’immobile. Dagli accertamenti è emerso che il 54enne in realtà non era suo dipendente e non era neppure assicurato. L’operaio era salito sul tetto e aveva cominciato a pulire le grondaie privo di qualsiasi imbragatura e protezione di sicurezza, come prevede la legge.
A un certo punto, era passato sul lucernaio che si era sgretolato. L’uomo aveva fatto un volo di otto metri finendo a terra. Un impatto violentissimo nel quale aveva riportato numerosi traumi. All’arrivo dei soccorritori, le sue condizioni erano apparse subito gravi e gli operatori del 118 lo avevano trasportato immediatamente all’ospedale di Sassari dove era stato ricoverato in Rianimazione. Per tre settimane era stato in pericolo di vita. Alla fine, dopo quasi un mese di agonia, la morte in ospedale. Subito dopo l’incidente sul lavoro, la Procura di Tempio aveva disposto il sequestro dello stabile, eseguito dai carabinieri. Lo Spresal aveva accertato che l’operaio senegalese stava lavorando senza protezioni e aveva segnalato all’Ispettorato del lavoro che non era assicurato. (t.s.)