La Nuova Sardegna

Olbia

Il polmone verde

Olbia, porte aperte al Padrongianus: dopo 10 anni è subito pienone

di Dario Budroni
Olbia, porte aperte al Padrongianus: dopo 10 anni è subito pienone

In centinaia per la gara della Pao in attesa della riqualificazione del parco

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Olbia Il cielo è grigio e l’erba è bagnata, ma sulla sponda destra del fiume si respira comunque aria di grande festa. Il parco fluviale del Padrongianus riapre le sue porte dopo dieci anni e accoglie al suo interno centinaia di persone. La gente è talmente tanta che gli ultimi arrivati sono costretti a lasciare l’auto dalle parti del Mater Olbia, con non pochi disagi alla circolazione e anche qualche pericolo per i pedoni lungo la statale 125. È una importante gara regionale di corsa campestre a battezzare il nuovo corso di un parco prima frequentatissimo e poi abbandonato e vandalizzato. Il Comune, che ha da poco acquisito il polmone verde dalla Provincia, ha dato la possibilità alla Podistica amatori Olbia di organizzare una manifestazione sportiva lungo il fiume. Tutto questo mentre l’amministrazione si prepara, attraverso un tesoretto milionario, a pianificare e a progettare quella che sarà la vera riqualificazione del parco. Nel frattempo, però, l’area del Padrongianus potrà essere utilizzata in occasione di determinate iniziative. Come quella di oggi, domenica 2 marzo, con 600 atleti di tutte le età arrivati da tutta l’isola insieme a famiglie e accompagnatori.

La giornata. Neanche gli organizzatori della Pao si aspettavano una partecipazione così massiccia. «Ci sono stati alcuni disagi per via della viabilità, ma per fortuna alla fine tutto è andato bene» commenta la presidente Sandra Deiana. La strada sterrata che porta al parco si è infatti ritrovata invasa dalle auto. Anche i parcheggi attorno al Mater Olbia sono pian piano finiti nel mirino degli sportivi e delle famiglie. Tutti al Padrongianus per partecipare o assistere al “Cross città di Olbia - Trofeo Gabriele Pattitoni”, in memoria del 17enne olbiese morto in un incidente stradale nel maggio di un anno fa. Quella di oggi è stata la quinta “Giornata festival del cross” valida come campionato regionale individuale per ragazzi e ragazze, campionato regionale individuale di master maschile e femminile e campionato regionale di società cadetti e cadette. Sono stati gli stessi iscritti alla Pao, nei giorni scorsi, a rimboccarsi le maniche per dare una sistemata al parco del Padrongianus. Un esempio è il vecchio infopoint: sulle pareti ancora la vernice spray lasciata dai vandali, ma gli spazi sono stati ripuliti e trasformati per l’occasione in una piccola caffetteria. Accanto, sotto un gazebo, una griglia per la preparazione dei panini. «Ringraziamo il sindaco Settimo Nizzi perché ci ha dato l’opportunità di organizzare una gara qui – commenta la presidente della Pao, Sandra Deiana –. Noi ci siamo impegnati e abbiamo messo un po’ in ordine l’area. Credo che sia importante mettersi a disposizione della città: non solo prendere ma anche dare. Per un mese, ogni weekend, siamo venuti qui per pulire il parco e fare anche piccoli picnic. Lo sport è anche socialità. Speriamo di organizzare altre iniziative ancora qui al Padrongianus».

Il parco. Il parco come luogo di eventi sportivi, ma anche molto altro. L’obiettivo del Comune è infatti quello di tornare alle origini, quando l’area era utilizzata per passeggiate, escursioni in bicicletta e kayak e iniziative di educazione ambientale. Così è stato fino a dieci anni fa, quando il parco venne chiuso perché l’ente che lo aveva creato, la Provincia Olbia-Tempio, era stato nel frattempo soppresso. Il parco, passato alla Provincia di Sassari, cadde così in rovina e tutte le strutture vennero infine vandalizzate. Poi il Comune era riuscito a ottenere la gestione del polmone verde per 99 anni e anche a ricevere i primi 10 milioni di euro – per il suo rilancio – attraverso il protocollo nazionale Contratto di fiume. Prevista, all’interno dello stesso progetto, anche la riqualificazione della vicina area di Sa Corroncedda, dove si trovava il campo rom e dove venne creata una enorme discarica a cielo aperto.

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