La Nuova Sardegna

La denatalità

La crisi demografica e i giovani

di Antonietta Mazzette
La crisi demografica e i giovani

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Puntualmente da anni l’Istat registra il calo progressivo della popolazione italiana, diventata sempre più vecchia. Il Report del 2023 indica un calo di 179 mila residenti rispetto all’anno precedente. È come se in un anno fossero letteralmente scomparse le città di Sassari e Alghero.  

Le cause di questo declino sono dovute a molti fattori socio-culturali, economici e politici che riguardano tanto le dinamiche più generali nelle quali si colloca un Paese avanzato come l’Italia, quanto quelle più specifiche che hanno a che vedere con alcune nostre caratteristiche, ad esempio la natalità non ha acquisito una valenza sociale, ma è un problema che ricade sui singoli. Il che significa che è una questione complessa che non può essere affrontata se non con politiche strutturali altrettanto complesse e certamente non episodiche.

Che cosa succederà invece? Che tra qualche giorno quel che ci racconta l’Istat sarà archiviato per riemergere all’uscita del prossimo Report che sicuramente avrà ulteriori dati negativi.

In questa sede mi limito a sottolineare due ragioni che non aiutano a contrastare il declino demografico, nella speranza che si possano tradurre in interventi anche in sede locale.

La prima considerazione riguarda il ruolo marginale ricoperto nel nostro Paese dai giovani. È sufficiente analizzare le diffuse condizioni di precariato e lo spostamento sempre più in avanti della loro entrata nel mondo del lavoro, qualunque sia il livello di formazione acquisito. Ad esempio l’età media dei ricercatori universitari – peraltro a tempo determinato – è di circa 40 anni. Sotto questo profilo, non è un caso che solo nel 2022 oltre 10 giovani su 100 al di sotto di 30 anni siano andati all’estero e difficilmente saranno tentati di rientrare, in assenza di condizioni più favorevoli. Spesso si tratta di persone che si sono formate e specializzate nelle nostre università per le quali le famiglie e lo Stato hanno investito ingenti risorse finanziarie che, però, andranno ad arricchire altri Paesi e non il nostro. È come se l’Italia dicesse a questi giovani “non abbiamo bisogno di voi”, quando invece i diversi settori dell’economia e della società sono in grande sofferenza di professionalità e innovazione: si pensi ai tanti medici che fuggono dal Paese, nonostante la sanità pubblica sia in affanno anche per la mancanza di medici, soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno e in Sardegna in particolare. Ma la condizione di marginalità è ancora più accentuata per le donne per le quali la vita in Italia continua a essere complicata sia all’interno del mercato del lavoro, sia per le criticità legate alla mai realizzata conciliazione tra sfera privata e sfera pubblica. Eppure è noto che le donne, se hanno un buon lavoro e possono usufruire di buoni servizi, costruiscono una famiglia. Va in questa direzione l’esperienza positiva di altri Paesi europei come la vicina Francia.

La seconda considerazione riguarda la questione delle abitazioni. Sta prevalendo il modello dell’abitare temporaneo e crescono in modo esponenziale i costi per accedervi. Ciò ha riguardato buona parte del patrimonio abitativo, soprattutto se di buona qualità e situato nelle aree urbane più attrattive. D’altronde, gli affitti brevi sono nettamente più proficui di quelli stabili, cosi come fino a qualche anno fa era più conveniente dare in locazione le case agli studenti fuori sede che non alle famiglie. Ora anche gli studenti vengono progressivamente espulsi da questo mercato. Ma se i giovani non hanno accesso alla casa oltre che a un lavoro stabile, come possono pensare di mettere su famiglia?

Sono anche altre le ragioni del declino demografico e tutte riportano a un’idea di un presente perenne che di fatto nega il futuro, ma se non cambiamo paradigmi culturali e condizioni materiali, come possiamo pensare di invertire la rotta del declino? In questo senso, cosa sta facendo la politica per dimostrare che i giovani sono il vero futuro dell’Italia?


 

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