La Nuova Sardegna

Oristano

terralba

“Patto della polenta” Doddore Meloni resta indagato

TERRALBA. Doddore Meloni resta indagato nell’ambito dell’indagine su un presunto movimento eversivo tra Lombardia e Veneto, finalizzato all’indipendenza del Veneto. La Procura della Repubblica di...

2 MINUTI DI LETTURA





TERRALBA. Doddore Meloni resta indagato nell’ambito dell’indagine su un presunto movimento eversivo tra Lombardia e Veneto, finalizzato all’indipendenza del Veneto. La Procura della Repubblica di Brescia ha notificato la chiusura delle indagini preliminari a carico dell’indipendentista di Terralba leader del movimento Meris. Meloni risulta ancora indagato con l’accusa di aver partecipato ad un’associazione eversiva. «Ciò sta a significare che la sua posizione non è stata archiviata. Probabilmente il pm ne chiederà il rinvio a giudizio», ha spiegato l’avvocato Cristina Puddu, legale di Doddore Meloni. Meloni ribadisce la propria totale estraneità alla lotta armata e ironizza parlando del «Patto della polenta».

Secondo Doddore Meloni, infatti, l’unico rapporto con l’Alleanza, sarebbe costituito dalla sottoscrizione del documento costitutivo della stessa «Alleanza tra popoli e nazioni storiche tra Alpi e Mediterraneo», avvenuta a Brescia il 26 maggio 2012. «Era stato organizzato un pranzo a base di polenta, avevamo discusso e sottoscritto il documento e me ne ero tornato a casa», dichiarò all’epoca Doddore Meloni. «L’Italia – scrive in una nota Meloni – utilizza l’arma giudiziaria contro il sottoscritto per impaurire i movimenti indipendentisti così da non attuare proteste atte a risvegliare l’animo sopito e accondiscendente di molti sardi». L’inchiesta di Brescia risale ad aprile del 2014 quando scattarono 24 arresti per terrorismo ed eversione. In carcere finì anche Felice Pani, imprenditore agricolo, anche lui di Terralba, ex presidente della società calcistica oristanese Tharros ed ex «ministro degli esteri» dell’autocostituita Repubblica di Malu Entu di cui Meloni era presidente. La casa e gli uffici di Doddore Meloni vennero perquisiti e sequestrato materiale, tra i quali computer, telefono, una bandiera col Leone di San Marco e due distintivi con lo stesso simbolo. Materiale che venne restituito in seguito ad un’istanza presentata al Tribunale del riesame.

Primo piano
Oltre il dramma

È di Gabriele Tola il primo cuore trapiantato nel 2025 in Italia

Le nostre iniziative