La Nuova Sardegna

Oristano

Serre fotovoltaiche, colletta per il ricorso al Consiglio di Stato

Narbolia, il Comitato S’Arrieddu attende la sentenza Impianti da smontare se verrà confermato il no del Tar

2 MINUTI DI LETTURA





NARBOLIA. Il prossimo cinque novembre si dovrebbe scrivere la parola fine sulla vicenda giudiziaria che vede contrapposto il Comitato s’Arrieddu per Narbolia e la società EnerVitabio che ha realizzato l’impianto fotovoltaico su un’area di 64 ettari, prima adibita a pascolo e a coltivazioni agricole.

A dire l’ultima parola sarà il Consiglio di Stato, al quale era ricorsa la società cinese affiancata dalla Regione sarda e dal Comune di Narbolia. Lo scorso mese di luglio il Tar della Sardegna aveva riconosciuto le ragioni del Comitato che chiedeva lo smantellamento dei 107 mila pannelli fotovoltaici che ricoprono le 1613 serre di s’Arrieddu, ma il ricorso aveva rimesso in discussione tutta la vicenda.

I componenti del Comitato non nascondono la loro preoccupazione e in queste ore si stanno mobilitando per cercare, oltre al sostegno morale di tutti quelli che hanno a cuore le sorti del territorio, anche un sostegno economico, necessario per pagare i rimborsi spese ai legali dello studio Pubusa di Cagliari.

«La sentenza del Tar della Sardegna - precisa Pietro Porcedda, uno dei componenti del Comitato - purtroppo non è stata sufficiente a chiudere la questione. Infatti, i nostri antagonisti: Regione, Comune ed EnerVitaBio, l’hanno impugnata davanti al Consiglio di Stato e adesso attendiamo il suo pronunciamento, previsto per il 5 novembre».

In tutta la vicenda, ai cittadini narboliesi, appare alquanto discutibile il comportamento della Giunta in carica, che su s’Arrieddu aveva impostato la sua campagna elettorale. L’attuale sindaco, Maria Giovanna Pisanu, che di professione fa l’avvocato, aveva anche sostenuto le ragioni del Comitato davanti al Tar della Sardegna. «È vero - dice Porcedda -. Abbiamo avuto modo di confrontarci con i componenti della Giunta e con il sindaco, con i quali abbiamo un rapporto di reciproco rispetto, ma nel caso specifico ci siamo resi conto che le loro posizioni sono diverse da quelle che avremmo immaginato e auspicato».

Intanto, da qualche giorno, circola una lettera che si propone di sensibilizzare chi ha a cuore le sorti del territorio perché contribuisca, anche economicamente a sostenere la causa. «Abbiamo paura - conclude Porcedda - che la sentenza del Tar venga stravolta dalla burocrazia e dagli interessi economici degli speculatori dell’energia». Il Comitato invita a fare un versamento, che servirà per pagare i rimborsi degli avvocati, sul conto aperto presso il Banco di Sardegna, utilizzando l’Iban IT61D0101585560000000010436. Nella causale, scrivere: “erogazione liberale spese legali difesa agro Narbolia”.

Primo piano
Oltre il dramma

È di Gabriele Tola il primo cuore trapiantato nel 2025 in Italia

Le nostre iniziative