La Nuova Sardegna

Oristano

Il Bue Rosso: solo carni di qualità

Il Bue Rosso: solo carni di qualità

Seneghe, l’allarme lanciato dall’Oms rischia di provocare un calo nelle vendite

2 MINUTI DI LETTURA





SENEGHE. «Basta allarmismi sul consumo di carni rosse». A parlare è Celestino Illotto, presidente del Consorzio del Bue Rosso da oltre dieci anni, preoccupato per le informazioni diffuse negli ultimi giorni dai media nazionali e regionali dopo la pubblicazione del rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo il quale la carne rossa trattata può provocare il cancro. Il riferimento dell’Oms riguarda in particolare le carni lavorate, come insaccati, wurstel e affettati, ma non esclude le bistecche. «Una notizia – dice Illotto – che rischia di penalizzare un settore fondamentale per l’economia del nostro territorio, già messo a dura prova dalla crisi che investe tutti i settori produttivi». Il Bue rosso, nato da un incrocio bovino tra una razza proveniente da Modica (Sicilia) e quella sarda, viene allevato con il sistema “estensivo”, cioè: gli animali pascolano liberamente e vengono alimentati in maniera naturale con il foraggio proveniente dalle aziende di proprietà degli stessi allevatori. «Questo – prosegue – significa migliore qualità e sapore delle carni, e maggior sicurezza per i consumatori». Proprio in considerazione di ciò, il Consorzio, si è dotato di un disciplinare molto rigido, che prevede, tra le altre norme da rispettare, anche la tenuta in stalla per almeno quattro mesi dei maschi prima della macellazione: «Il vitellone viene macellato quando ha un’età compresa tra i 18 e i 24 mesi». Illotto, nelle campagne del paese, gestisce un’azienda di circa 100 ettari, con un’ottantina di capi, vale a dire che ognuno di essi ha a disposizione più di un ettaro. «La bontà delle nostre carni – puntualizza – è data proprio da questo fatto: gli animali sono liberi gran parte dell’anno. Da questa vicenda però, sono convinto che se ci sarà una corretta informazione, chi, come noi, agisce all’interno delle regole non potrà che trarne beneficio. Le nostre carni vengono vendute solo nei punti che espongono il nostro marchio. Purtroppo però non mancano i tentativi di imitazione che ci danneggiano». Il riferimento è a qualche punto vendita che spaccia per bue rosso altra carne. A Oristano ci sono ben quattro punti vendita autorizzati. Il Consorzio raggruppa gli allevatori di bovini di razza sardo modicana che operano nel Montiferru, tra Seneghe, Scano Montiferro, Cuglieri e Santu Lussurgiu. «Per il momento – conclude Illotto – le richieste non mancano, tuttavia non è escluso che, nonostante le numerose rassicurazioni , si possa registrare un calo nelle vendite».

Pietro Marongiu

Primo piano
Oltre il dramma

È di Gabriele Tola il primo cuore trapiantato nel 2025 in Italia

Le nostre iniziative