Il parco di Oschini rinasce, dedica a Miscali
Ghilarza, dopo il rogo del 2013 interventi sull’area e intitolazione all’allevatore che perse la vita
GHILARZA. Dalla devastazione alla rinascita nel nome di chi pagò il prezzo più alto delle conseguenze dell’ inferno che nel 2013 seminò morte e distruzione nel Ghilarzese. A due anni e mezzo dall’incendio che percorse migliaia di ettari di territorio, il parco di Oschini sarà riqualificato e intitolato a Ubaldo Miscali, l’ allevatore che morì nel tentativo di salvare la mandria dalla morsa del fuoco. L’uomo fu strappato alle fiamme ma morì dopo tre settimane di agonia a causa delle gravi ustioni riportate su tutto il corpo. Il dramma umano e i momenti di apprensione vissuti in quei giorni funesti colpirono profondamente la comunità, che due mesi dopo i tragici fatti del 7 e dell’8 agosto diede vita a una marcia dalle campagne al paese per commemorare Ubaldo Miscali e per condannare il gesto insano e criminale di chi mette a ferro e fuoco boschi e pascoli senza curarsi dei danni irreversibili che può provocare un cerino acceso. Anche il parco archeologico di Oschini fu investito dalla furia devastatrice del fuoco, che danneggiò buona parte degli oltre 200 olivastri secolari cresciuti attorno al nuraghe. Le emergenze archeologiche del sito furono risparmiate dal rogo ma il patrimonio botanico rimase compromesso. Riportarlo a nuova vita è da mesi nei piani del Comune, che aveva presentato alla Sovrintendenza di Cagliari e Oristano un progetto di fattibilità sulla pulizia del terreno e sul ripristino delle recinzioni. La diplomazia ha portato al risultato atteso: l’ organizzazione di un intervento di recupero che coinvolgerà anche la cittadinanza. L’opera di pulizia si farà la mattina del 30 aprile sotto la supervisione dell’organismo di tutela dei beni archeologici e culturali. L’amministrazione civica ha suonato l’adunata per cittadini e associazioni lanciando un accorato appello. «Oschini ha bisogno del nostro aiuto per diventare un parco che sarà dedicato al ricordo di Ubaldo Miscali». Con l’aiuto dei volontari si cercherà di restituire decoro al sito nei limiti di quanto consentito dalle norme sul rispetto delle aree naturalistiche percorse dagli incendi e dei vincoli propri delle aree archeologiche. Le operazioni concerneranno quindi il taglio delle sterpaglie, la potatura delle piante e la ricostruzione dei muretti a secco. Di pari passo si sta portando avanti il discorso della prevenzione attraverso le procedure propedeutiche alla redazione di un piano di protezione civile.
Maria Antonietta Cossu