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Viaggio in tre dimensioni dentro una nave punica e su Tharros
CABRAS. Si chiama 3D Archeovision ed è un progetto finanziato dall’assessorato regionale dei Beni culturali attraverso il Bando Culture Lab 2017. Burocrazia a parte, nasce dalla collaborazione tra la...
14 novembre 2019
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CABRAS. Si chiama 3D Archeovision ed è un progetto finanziato dall’assessorato regionale dei Beni culturali attraverso il Bando Culture Lab 2017. Burocrazia a parte, nasce dalla collaborazione tra la cooperativa Penisola del Sinis e tre aziende sarde: la Sjm Tech, l’Inventiva di Giampaolo Bruno e la Paola Porcu Consulting. La consulenza scientifica è stata invece affidata ad archeologi specialisti del mondo punico e di archeologia navale ovvero Anna Chiara Fariselli dell’università di Bologna e Stefano Medas dell’Istituto italiano di archeologia e etnologia navale di Venezia.
Il bello è il prodotto di questo lavoro d’equipe durato due anni e pronto per essere presentato oggi alla stampa e sabato ai primi visitatori del museo che vorranno immergersi nel sistema virtuale che riproduce la ricostruzione in tre dimensioni di una nave punica in navigazione verso la costa del Sinis. È così che la nave potrà essere vissuta in prima persona con l’ausilio di un visore per la realtà virtuale. È il viaggio speciale in in cui archeologia e innovazione tecnologica, si incontrano per offrire ai visitatori del museo un’esperienza di grande impatto. Il segreto è proprio l’utilizzo della tecnologia 3D che, grazie al supporto scientifico del team di archeologi, ha permesso di sviluppare due applicazioni: un sistema di esplorazione immersiva della ricostruzione di una nave punica e la visione in 3D dall’alto dell’area archeologica di Tharros, visitabile grazie a uno schermo e a un tavolo touch.
I due sistemi sono stati concepiti secondo i principi della gamification, che incoraggia l’approccio alla cultura attraverso il gioco. Il visitatore potrà così “sorvolare” l’area di Tharros soffermandosi nei punti informativi, dove i testi racconteranno la storia del sito. Oppure potrà diventare un membro dell’equipaggio della nave punica di quasi 2.500 anni fa che si avvicina alla costa del Sinis, approfondendo i diversi aspetti della vita di bordo e muovendosi in un ambiente virtuale a tre dimensioni come in un videogioco.
Il sindaco Andrea Abis vi scorge «un’opportunità importante per avvicinare il grande pubblico alla nostra realtà culturale, sempre più al centro dell’attenzione locale, nazionale e internazionale. Un tassello in più che si aggiunge nel processo di arricchimento della proposta culturale intrapreso dall’amministrazione comunale in collaborazione con la cooperativa Penisola del Sinis per rafforzare e innovare l’offerta del territorio. Raccontare tramite la tecnologia e il gioco il patrimonio culturale significa adottare un linguaggio universale nuovo e accattivante e creare un importante ulteriore richiamo per il turismo».
Il bello è il prodotto di questo lavoro d’equipe durato due anni e pronto per essere presentato oggi alla stampa e sabato ai primi visitatori del museo che vorranno immergersi nel sistema virtuale che riproduce la ricostruzione in tre dimensioni di una nave punica in navigazione verso la costa del Sinis. È così che la nave potrà essere vissuta in prima persona con l’ausilio di un visore per la realtà virtuale. È il viaggio speciale in in cui archeologia e innovazione tecnologica, si incontrano per offrire ai visitatori del museo un’esperienza di grande impatto. Il segreto è proprio l’utilizzo della tecnologia 3D che, grazie al supporto scientifico del team di archeologi, ha permesso di sviluppare due applicazioni: un sistema di esplorazione immersiva della ricostruzione di una nave punica e la visione in 3D dall’alto dell’area archeologica di Tharros, visitabile grazie a uno schermo e a un tavolo touch.
I due sistemi sono stati concepiti secondo i principi della gamification, che incoraggia l’approccio alla cultura attraverso il gioco. Il visitatore potrà così “sorvolare” l’area di Tharros soffermandosi nei punti informativi, dove i testi racconteranno la storia del sito. Oppure potrà diventare un membro dell’equipaggio della nave punica di quasi 2.500 anni fa che si avvicina alla costa del Sinis, approfondendo i diversi aspetti della vita di bordo e muovendosi in un ambiente virtuale a tre dimensioni come in un videogioco.
Il sindaco Andrea Abis vi scorge «un’opportunità importante per avvicinare il grande pubblico alla nostra realtà culturale, sempre più al centro dell’attenzione locale, nazionale e internazionale. Un tassello in più che si aggiunge nel processo di arricchimento della proposta culturale intrapreso dall’amministrazione comunale in collaborazione con la cooperativa Penisola del Sinis per rafforzare e innovare l’offerta del territorio. Raccontare tramite la tecnologia e il gioco il patrimonio culturale significa adottare un linguaggio universale nuovo e accattivante e creare un importante ulteriore richiamo per il turismo».