Sartiglia, l'odissea di 12 ragazzi esclusi dalla tribuna disabili
di Eleonora Caddeo
Le difficoltà di un gruppo di autistici ad accedere al palco durante la giostra .La denuncia dell’associazione Sea Scout, ma alla fine tutto si risolve
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ORISTANO. Dodici ragazzi autistici e una tribuna per portatori di handicap a uso esclusivo delle persone in sedia a rotelle. Sono gli ingredienti della pietanza servita durante il martedì della Sartiglia a un gruppo di giovani con disabilità psico-fisica che hanno chiesto di poter vedere la corsa alla stella dalla tribuna disabili. Un boccone amaro che gli accompagnatori, dell’associazione Sea Scout non hanno digerito e per il quale chiedono un miglioramento del servizio, conforme a quanto previsto per legge, e magari un approccio più collaborativo da chi si è trovato a gestire nell’immediatezza il problema.
Per comprendere l'accaduto, bisogna tornare a martedì scorso. Scenario della spiacevole vicenda è il percorso della corsa alla stella in via Duomo che, complice il sole e la temperatura quasi primaverile, era gremito di pubblico, tanto da rendere difficoltoso il passaggio per le persone normodotate e ancor più per dei ragazzi che hanno bisogno del supporto di un’altra persona. Secondo quanto raccontano gli accompagnatori, dopo le difficoltà per arrivare alla tribuna dedicata, è sorto il problema più grave, l’impossibilità per i ragazzi di salire sul palco, dedicato esclusivamente alle carrozzine. «Voi non potete salire, è una tribuna riservata alle persone in carrozzina», è la risposta che si sono sentiti dire alla richiesta di accedere al palco assieme a: «Se salgono stanno in piedi, ma senza accompagnatori».
Una condizione che non poteva essere presa in considerazione in quanto, oltre a una questione di responsabilità, c’era l’evidente necessità di assistere e aiutare i ragazzi. Rivolgendosi agli uffici della Fondazione pensando di poter trovare una soluzione hanno trovato la batosta. «Prima ci hanno detto che la tribuna era per le persone in carrozzina, poi, quando gli abbiamo fatto presente la norma, ci hanno risposto che non gli importava della legge. Successivamente ci è stato proposto di pagare dieci euro a testa, ragazzi e accompagnatori, per salire su una delle altre tribune».
Il problema non è però certo di natura economica. La vicenda comunque ha avuto un lieto fine, grazie al buonsenso di accompagnatori e di alcuni addetti: visto che lo spazio sulla tribuna disabili c’era, si sono trovate le sedie e tutti e dodici i giovani hanno potuto ammirare la Sartiglia. «Non è una critica fine a se stessa – spiega Riccardo Laporta, presidente dell’associazione Sea Scout –, semmai uno spunto per migliorare. Non chiediamo un trattamento di favore ma semplicemente di permettere a un disabile, qualsiasi tipo sia la menomazione, di poter assistere all’evento in sicurezza».
Per comprendere l'accaduto, bisogna tornare a martedì scorso. Scenario della spiacevole vicenda è il percorso della corsa alla stella in via Duomo che, complice il sole e la temperatura quasi primaverile, era gremito di pubblico, tanto da rendere difficoltoso il passaggio per le persone normodotate e ancor più per dei ragazzi che hanno bisogno del supporto di un’altra persona. Secondo quanto raccontano gli accompagnatori, dopo le difficoltà per arrivare alla tribuna dedicata, è sorto il problema più grave, l’impossibilità per i ragazzi di salire sul palco, dedicato esclusivamente alle carrozzine. «Voi non potete salire, è una tribuna riservata alle persone in carrozzina», è la risposta che si sono sentiti dire alla richiesta di accedere al palco assieme a: «Se salgono stanno in piedi, ma senza accompagnatori».
Una condizione che non poteva essere presa in considerazione in quanto, oltre a una questione di responsabilità, c’era l’evidente necessità di assistere e aiutare i ragazzi. Rivolgendosi agli uffici della Fondazione pensando di poter trovare una soluzione hanno trovato la batosta. «Prima ci hanno detto che la tribuna era per le persone in carrozzina, poi, quando gli abbiamo fatto presente la norma, ci hanno risposto che non gli importava della legge. Successivamente ci è stato proposto di pagare dieci euro a testa, ragazzi e accompagnatori, per salire su una delle altre tribune».
Il problema non è però certo di natura economica. La vicenda comunque ha avuto un lieto fine, grazie al buonsenso di accompagnatori e di alcuni addetti: visto che lo spazio sulla tribuna disabili c’era, si sono trovate le sedie e tutti e dodici i giovani hanno potuto ammirare la Sartiglia. «Non è una critica fine a se stessa – spiega Riccardo Laporta, presidente dell’associazione Sea Scout –, semmai uno spunto per migliorare. Non chiediamo un trattamento di favore ma semplicemente di permettere a un disabile, qualsiasi tipo sia la menomazione, di poter assistere all’evento in sicurezza».