Marciapiedi in dissesto a Oristano, la minoranza: «Il Comune che fa?»
Interpellanza del centro sinistra, con primo firmatario il consigliere Umberto Marcoli. Si chiede un piano ampio che riconsideri gli spostamenti in città e nelle frazioni e gli aspetti legati alla sicurezza dei pedoni
Oristano Non è lunga né verbosa come spesso lo sono i documenti politici. L’interpellanza presentata dalla minoranza di centro sinistra con primo firmatario il consigliere Umberto Marcoli (Progetto Sardegna) non ne ha bisogno perché rappresenta una situazione che è sotto gli occhi di tutti, quella dei marciapiedi della città e delle frazioni, spesso in condizioni disastrose. Nel documento che sarà esaminato dal consiglio comunale si fa l’esempio di via Rossini, ma si esamina la situazione in maniera più ampia facendo riferimento sia alla sicurezza che alle difficoltà cui vanno incontro i pedoni ogni volta che ci camminano su.
Rivolta all’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete, l’interpellanza esamina la situazione nel suo complesso, prima di entrare nel dettaglio di argomenti più specifici, tanto che la minoranza ricorda che Piano triennale delle opere pubbliche «prevede un piano di ammodernamento di alcuni tratti dei marciapiedi della città» e che si sta dando seguito «ai progetti approvati e appaltati per Oristano Est, Pinqua, Oristano Ovest, Circonvallazione ovest e altri». Di fronte a questa premessa, restano però una serie di problemi stringenti che avrebbero bisogno di risposte immediate da parte dell’amministrazione. Sono in tutto quattro le domande per le quali si vorrebbe una risposta anche sul campo, oltre che quella canonica in aula: «Quali sono le misure adottate o in programma per affrontare l'attuale emergenza? Quali progetti sono in corso o in fase di studio per risolvere questa problematica persistente? Come intende il Comune di Oristano progettare una nuova struttura pedonale che possa permettere al cittadino di camminare in sicurezza? Quali iniziative sono previste per migliorare gli attraversamenti Pedonali totalmente al buoi e pericolosissimi?»
Sono temi che vanno anche oltre il già ampio campo di pertinenze dei lavori pubblici, perché riguardano anche il traffico stradale, la mobilità, persino l’assistenza e i servizi sociali, ma anche il decoro urbano. L’assessore Simone Prevete dà una prima risposta che lascia intendere come le difficoltà ci siano e non sono risolvibili in un amen: «Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica. Stiamo intervenendo in maniera massiccia nel quartiere di Sant’Efisio, ma la verità è che paghiamo decenni di lavori non fatti e di adeguamenti mai eseguiti. Stiamo lavorando a un piano più ampio che comprenda nella sua valutazione anche la questione delle disabilità e l’agibilità in genere. Il primo passo da fare in questa direzione è quello di trovare fondi per eseguire i lavori, che è l’aspetto più difficile».