All’Endurance di Arborea i veterinari del futuro: «Un’esperienza unica»
Per gli undici studenti, tre ragazzi e otto ragazze, è stata un’esperienza di crescita professionale ed esperienziale, anche in ambito sportivo, soprattutto grazie al tutoraggio che li ha visti impegnati per diverse ore
Arborea Nella giornata dei campionati europei di Endurance ad Arborea «sono stati molto preziosi, hanno assistito tutti i veterinari durante le delicate fasi che precedono la gara». Il docente del Dipartimento di Veterinaria di Sassari, Mauro Ardu, è orgoglioso degli studenti dell’ultimo anno del corso di laurea. Ieri hanno lavorato con i futuri colleghi, professionisti, che da anni calcano le scene delle gare internazionali di endurance. «È stata una bella esperienza e una grossa opportunità per noi», ha raccontato la studentessa 23enne Marina Cappa, da Alessandria a Sassari per diventare veterinaria. «Mio padre era un veterinario, dunque mi ha contagiato una grande passione – spiega Sebastiano Manca, 28enne di Aritzo, già laureato in Agraria – abbiamo affiancato i veterinari sia in clinica che ai cancelli, ma soprattutto abbiamo visto al lavoro specialisti di fama internazionale». Per gli undici studenti, tre ragazzi e otto ragazze, è stata un’esperienza di crescita professionale ed esperienziale, anche in ambito sportivo, soprattutto grazie al tutoraggio che li ha visti impegnati per diverse ore.
Il Sardegna Endurance festival 2024 è entrato nel vivo con il campionato europeo per giovani cavalieri under 21, il “Fei Endurance European Championship for Young Riders & Juniors”, partito ieri mattina dall’Horse Country resort di Arborea. I 47 binomi (l’accoppiata cavaliere e cavallo) hanno affrontato un percorso di 120 chilometri, toccando anche i territori di Terralba, con un finale dal sapore mediterraneo guidato dai team di Spagna, Francia e Italia. A seguire le squadre di Portogallo, Ungheria, Romania e Belgio. Un podio tutto rosa quello che ha invece caratterizzato la competizione singola dove a tagliare per prima il traguardo è stata la francese Carla Mosti, figlia d’arte da parte di mamma e papà noti campioni internazionali di endurance, che con il cavallo Gino D’Armani ha percorso il tracciato a una media di 20,65 chilometri orari, raggiungendo nell’ultimo giro i 26 chilometri orari. Secondo posto per la spagnola Joana Ullastre Niubò con Balma Peu. Terzo posto al fotofinish, per la connazionale Celia Soler Capdevila con il destriero F Hazfat Al Shaqab. Il miglior risultato per gli italiani in gara lo ha portato a casa Mauro Fedriga, piazzandosi al decimo posto con Kimono dell’Orsetta con cui ha raggiunto una media di 18,73 chilometri orari. Domenica 29 settembre i mondiali con cento binomi da 23 paesi.