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Campionati europei

All’Endurance di Arborea i veterinari del futuro: «Un’esperienza unica»

di Ilenia Mura
All’Endurance di Arborea i veterinari del futuro: «Un’esperienza unica»

Per gli undici studenti, tre ragazzi e otto ragazze, è stata un’esperienza di crescita professionale ed esperienziale, anche in ambito sportivo, soprattutto grazie al tutoraggio che li ha visti impegnati per diverse ore

27 settembre 2024
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Arborea Nella giornata dei campionati europei di Endurance ad Arborea «sono stati molto preziosi, hanno assistito tutti i veterinari durante le delicate fasi che precedono la gara». Il docente del Dipartimento di Veterinaria di Sassari, Mauro Ardu, è orgoglioso degli studenti dell’ultimo anno del corso di laurea. Ieri hanno lavorato con i futuri colleghi, professionisti, che da anni calcano le scene delle gare internazionali di endurance. «È stata una bella esperienza e una grossa opportunità per noi», ha raccontato la studentessa 23enne Marina Cappa, da Alessandria a Sassari per diventare veterinaria. «Mio padre era un veterinario, dunque mi ha contagiato una grande passione – spiega Sebastiano Manca, 28enne di Aritzo, già laureato in Agraria – abbiamo affiancato i veterinari sia in clinica che ai cancelli, ma soprattutto abbiamo visto al lavoro specialisti di fama internazionale». Per gli undici studenti, tre ragazzi e otto ragazze, è stata un’esperienza di crescita professionale ed esperienziale, anche in ambito sportivo, soprattutto grazie al tutoraggio che li ha visti impegnati per diverse ore.

Il Sardegna Endurance festival 2024 è entrato nel vivo con il campionato europeo per giovani cavalieri under 21, il “Fei Endurance European Championship for Young Riders & Juniors”, partito ieri mattina dall’Horse Country resort di Arborea. I 47 binomi (l’accoppiata cavaliere e cavallo) hanno affrontato un percorso di 120 chilometri, toccando anche i territori di Terralba, con un finale dal sapore mediterraneo guidato dai team di Spagna, Francia e Italia. A seguire le squadre di Portogallo, Ungheria, Romania e Belgio. Un podio tutto rosa quello che ha invece caratterizzato la competizione singola dove a tagliare per prima il traguardo è stata la francese Carla Mosti, figlia d’arte da parte di mamma e papà noti campioni internazionali di endurance, che con il cavallo Gino D’Armani ha percorso il tracciato a una media di 20,65 chilometri orari, raggiungendo nell’ultimo giro i 26 chilometri orari. Secondo posto per la spagnola Joana Ullastre Niubò con Balma Peu. Terzo posto al fotofinish, per la connazionale Celia Soler Capdevila con il destriero F Hazfat Al Shaqab. Il miglior risultato per gli italiani in gara lo ha portato a casa Mauro Fedriga, piazzandosi al decimo posto con Kimono dell’Orsetta con cui ha raggiunto una media di 18,73 chilometri orari. Domenica 29 settembre i mondiali con cento binomi da 23 paesi.

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