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Luigi Mureddu si dimette, terremoto in consiglio comunale a Oristano

di Enrico Carta
Al centro il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e alla sua destra Luigi Mureddu capogruppo di Forza Italia
Al centro il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e alla sua destra Luigi Mureddu capogruppo di Forza Italia

Il capogruppo di Forza Italia lascia la carica e gli subentra Valeria Carta. Ora il gruppo potrebbe costringere l’assessore Luca Faedda a lasciare per essere sostituito proprio dal dimissionario Mureddu

23 ottobre 2024
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Oristano Servirebbe un esperto di geopolitica tagliata sulle dimensioni locali. O forse servirebbe un diplomatico esperto in relazioni politiche localissime per capire cosa sta accadendo in consiglio comunale a Oristano. Qualcuno ci scherza su e dice invece che serve per lo meno uno psicologo o forse uno psichiatra per non uscire di testa e risolvere il dilemma da Settimana Enigmistica in salsa politica. Un rebus che neanche i maestri, in questo momento riescono a risolvere. Gli unici che hanno le idee chiare e che sanno dove stanno andando a parare sono quindi i diretti interessati. Da questa mattina, mercoledì 23 ottobre, Luigi Mureddu non è più consigliere comunale. Ieri sera, proprio mentre era in corso la seduta dell’assemblea civica, il capogruppo (sino a quel momento) di Forza Italia ha consegnato alla segretaria generale dell’ente Giovanna Solinas la lettera di dimissioni dalla carica. Stamattina, infine, le dimissioni sono state protocollate e sono quindi diventate ufficiali. Al posto di Luigi Mureddu sarà “ripescata” la prima dei non eletti ovvero la candidata Valeria Carta che già domani, giovedì 24 ottobre, dovrebbe fare il suo esordio in consiglio comunale.

Più che su questo aspetto, l’attenzione di tutti si concentra però su quel che accadrà adesso alla maggioranza di centro destra che regge, in mezzo a gastriti ricorrenti – parlar di mal di pancia è poco –, la giunta del sindaco Massimiliano Sanna. Cosa succederà è un mistero, ma non ci vorrà molto tempo per capirlo. Andando a sensazioni e tenendo conto anche dell’esito del vertice dei giorni scorsi tra i capi partito, in cui era stato stabilito che nessuno avrebbe messo il naso in casa degli alleati ma avrebbe potuto fare ciò che gli pare all’interno del proprio gruppo, c’è l’altissima possibilità che l’unico assessore di Forza Italia presente in giunta, Luca Faedda che ha le deleghe al Bilancio, alla Cultura e al Turismo, possa davvero saltare. A farlo andare a casa potrebbe essere proprio il gruppo degli azzurri che conterà sempre su cinque consiglieri e che ha la forza per imporre al sindaco il cambio di assessore, spingendo proprio per un’alternanza che veda Luigi Mureddu subentrare a Luca Faedda.

Bisogna capire se sono sintonizzati su questa lunghezza d’onda i cinque consiglieri Paolo Angioi, Valeria Carta, Gianfranco Licheri, Francesco Pinna e Davide Tatti. Se così fosse Massimiliano Sanna non potrà che accettare, anche perché i cinque hanno da soli la forza per mandare a casa proprio lui, il sindaco, che senza l’appoggio di Forza Italia non avrebbe la maggioranza. Ci sarà poi eventualmente da scoprire se il primo cittadino, pur trovandosi con le spalle al muro, punterà i piedi e si opporrà alla manovra, essendo stato per tutto questo tempo molto vicino a Luca Faedda, oppure se dovrà incassare il colpo pur di non andare a casa. C’è infine da attendere per vedere se i vertici regionali di Forza Italia, in primis il segretario Pietro Pittalis, saranno favorevoli e lasceranno fare oppure se chiederanno ai cinque consiglieri di prendersi una pausa di riflessione e di tenere, almeno per il momento, Luca Faedda al suo posto. A proposito del tandem Mureddu-Faedda, le voci di palazzo dicono che a inizio consiliatura ci sarebbe stato un accordo tra i due per una staffetta che doveva avvenire  a metà del mandato. Coi tempi ci saremmo anche visto che siamo più o meno al traguardo dei due anni e mezzo di amministrazione Sanna. Con la volontà ci saremmo meno perché, sempre stando agli spifferi di piazza Eleonora, Luca Faedda sostiene che quell’accordo non ci sarebbe mai stato e che, se c’è stato, non è stato scolpito sulla pietra dal dito di Dio.

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