Catalogna, l’indipendenza è più vicina
Le consultazioni regionali fanno tremare Madrid: oltre 5,5 milioni al voto e vittoria netta dei separatisti ma sotto il 50%
MADRID. L’incubo di una secessione della Catalogna si fa più minaccioso per Madrid dopo le elezioni regionali catalane che, a scrutinio concluso, fanno registrare una vittoria del campo indipendentista. Junts Pel del presidente indipendentista Artur Mas ottiene 62 seggi su 135 con il 39,6% dei voti, i radicali della Cup 10 con l’8,2%. Insieme le due formazioni indipendentiste hanno una maggioranza assoluta di 72 seggi, ma restano sotto il 50% dei voti. Al secondo posto arriva il partito antisistema moderato anti-indipendenza Ciudadanos di Albert Rivera con 25 seggi e il 17,9%, davanti ai socialisti del Psc (16 e 12,8%), la lista di Podemos (11 e 8,9%) e il Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy (11 e 8,4%). Record storico di affluenza, con il 77%, secondo i dati definitivi, con un aumento del 9% rispetto alle elezioni del 2012. Mas, che ha trasformato queste regionali in un plebiscito sull’indipendenza, intende avviare la “disconnessione” della Catalogna dalla Spagna, con l’obiettivo di arrivare alla secessione - malgrado la durissima opposizione del governo centrale - entro il 2017. «Oggi ha vinto il sì, e ha vinto la democrazia»: ha commentato il presidente catalano. «Non cederemo: abbiamo vinto con quasi tutto contro, e questo ci dà una forza enorme e una grande legittimità per portare avanti questo progetto». «Dedicato allo Stato spagnolo. Senza rancore, adios!» ha twittato dopo la vittoria il leader della Cup Antonio Banos. I 5,5 milioni di elettori catalani si sono mobilitati in massa, trascinati dalla consapevolezza dell’importanza storica della consultazione.
Per il premier popolare spagnolo Mariano Rajoy, protagonista di una strategia di scontro totale con Mas, il risultato delle elezioni segna una netta sconfitta. Anche il successo del partito moderato anti-sistema e anti-secessione Ciudadanos rappresenta un’altra cattiva notizia per Rajoy in vista delle legislative, che potrebbero segnare la fine della carriera politica dell’attuale premier. Una strada comunque tutta in salita per Mas, impegnato in un braccio di ferro con Madrid, che minaccia addirittura di destituirlo. Ma prima il presidente uscente - che non ha ottenuto con il suo partito la maggioranza assoluta di 68 seggi - dovrà negoziare con la Cup la formazione di una maggioranza.
Gli indipendentisti radicali di sinistra finora hanno detto di essere contrari alla rielezione del centrista Mas alla presidenza e di preferire il capolista di Junts Pel S, Raul Romeva.