La Nuova Sardegna

Prima scortata in porto e ora i sigilli per la nave dei misteri

Luca Fiori
La nave Jupiter trainata in porto dalla motovedetta della Guardia di finanza (foto Mario Rosas)
La nave Jupiter trainata in porto dalla motovedetta della Guardia di finanza (foto Mario Rosas)

La Procura di Cagliari fa scattare il sequestro, era ricercata da almeno quattro mesi

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CAGLIARI. Era seguita da mesi dalle forze di polizia di mezza Europa la nave Jupiter battente bandiera delle Isole Cook, (il paradiso fiscale inserito nella black list mondiale) ormeggiata da domenica pomeriggio nel porto di Cagliari e presidiata dalla guardia di finanza.

Già dal 18 maggio 2015 i reparti speciali delle Fiamme Gialle - attraverso l’ambasciata italiana in Nuova Zelanda - avevano ricevuto l’autorizzazione dal ministero dei trasporti delle Isole Cook a effettuare i controlli a bordo, alla ricerca di droga. Per oltre quattro mesi però la nave è rimasta misteriosamente in navigazione. Fino al blitz di sabato scorso, quando è stata intercettata davanti alle coste tunisine e scortata fino al porto di Cagliari.

Da ieri, su disposizione del sostituto procuratore Rita Cariello, il cargo lungo 96 metri e largo 16 è sotto sequestro preventivo. In mattinata la nave è stata trasferita dal molo Sabaudo al Porto Canale, proprio davanti alle gru che scaricano granito. Solo quando verranno spostati i sessanta blocchi di marmo stipati nella stiva, in modo tale da non poter fare nessun tipo di verifica nel sottofondo della nave, sarà possibile capire quale misterioso carico la Jupiter stesse trasportando dalla Spagna a Sidone, in Libano. La guardia di finanza è convinta che si tratti di un enorme carico di droga, molto probabilmente di cocaina. Ma non si può escludere che nel fondo della nave ci siano armi.

Sabato scorso quando gli uomini del Gico di Cagliari e del reparto aeronavale della Finanza l’hanno intercettata, il comandante siriano Mohamad Dib ha tentato molto probabilmente di evitare i controlli, affermando di non riuscire a bloccare i motori. Difficile però fuggire in mezzo al mare con una nave cargo e seminare i due pattugliatori d’altura della guardia di finanza. È in quel momento che è scattato il blitz delle Fiamme Gialle. Il caso è stato seguito direttamente dal Coan, il Comando operativo aeronavale di Pratica di Mare. Ventisei uomini dei reparti speciali della Finanza sono entrati in azione: sono saliti a bordo, hanno bloccato la navigazione e costretto il cargo a cambiare rotta e dirigersi verso il porto di Cagliari.

Ai sedici uomini dell’equipaggio, siriani ed egiziani, sono stati sequestrati i telefoni cellulari e nelle prossime ore saranno interrogati dagli inquirenti. Sempre nelle prossime ore, quando le condizioni meteo lo consentiranno, inizierà l’operazione di svuotamento della stiva. A quel punto tutto sarà più chiaro. Quello che resta difficile da capire è perché i reparti speciali della guardia di finanza abbiano atteso quattro mesi per far scattare il blitz sul cargo battente bandiera delle Isole Cook.

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