La Regione: «Ora serve un confronto»
L’assessore Claudia Firino annuncia un incontro con il provveditore regionale Francesco Feliziani
SASSARI. L’argomento è delicato e i dati sono freschi. I risultati parziali del “concorsone” non hanno generato repliche da parte della politica regionale che però è già al lavoro per studiare le cifre e metterle a sistema in uno schema che non potrà prescindere dal numero di cattedre vacanti che anticipano un inizio di anno scolastico davvero complicato.
«Non abbiamo avuto il tempo necessario per esaminare le cifre», ha detto l’assessore della Pubblica istruzione della Regione, Claudia Firino.
Alla base del piccolo ritardo c’è anche un aspetto legato alla comunicazione: «I dati non vengono comunicati alla Regione ma passano direttamente all’ufficio scolastico regionale», ha detto ancora Claudia Firino.
La Regione inizierà a muoversi appena le sarà possibile: «Potremo intervenire solo quando entreremo in possesso dei dati ufficiali. Solo allora avremo modo di fare il punto della situazione e valutare eventuali azioni», ha detto ancora l’assessore.
Nella agenda dei prossimi giorni ci sarà spazio anche per un incontro con i vertici dell’ufficio scolastico regionale: «È necessario un confronto con il provveditore regionale e con l’ufficio scolastico per capire come si possa intervenire e per valutare le cifre i contesti in cui operare», ha concluso l’assessore regionale Claudia Firino.
Nonostante il conto alla rovescia per l’inizio dell’anno scolastico sia iniziato già da qualche giorno, la scuola sarda dovrà attendere che si muova qualcosa a livello ministeriale. Il 48,6 per cento di bocciature non possono essere recuperate ma sarà necessario assegnare le 408 cattedre vacanti. Se poi si dovesse trattare davvero di altri contratti a termine lo diranno solo gli sviluppi di una questione che ha riacceso la preoccupazione attorno all’universo scolastico che si dovrà preparare a vivere un altro anno di passione, l’ennesimo, in attesa che venga risolta la questione delle cattedre e quella ancora più spinosa che riguarda i trasferimenti dei docenti che, invece, hanno i titoli per ottenere le cattedre. (c.z.)