Alcoa, Glencore non risponde
Multinazionale in silenzio, la Regione cerca un’alternativa. Operai in agitazione
PORTOVESME. La vertenza Alcoa ancora in alto mare. La multinazionale Glencore non ha comunicato al Governo se intende rilevare lo stabilimento di Portovesme o fare marcia indietro. Il Ministero, ieri, ha rinviato al 13 settembre l'incontro con le organizzazioni sindacali programmato per lunedì 5. La Regione, il presidente del Consiglio e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sono al lavoro per trovare alternativa alla Glencore. È quanto comunicato dal presidente Francesco Pigliaru alle segreterie sindacali del Sulcis Iglesiente durante una riunione a Villa Devoto. All'incontro hanno preso parte anche gli assessori Maria Grazia Pirs e Virginia Mura olttre al coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi. Durante la riunione i sindacati hanno manifestato preoccupazione per la scadenza a dicembre degli ammortizzatori sociali che riguardano un gran numero di operai. Su questo problema l'assessore Mura ha confermato, secondo quanto riferiscono i sindacati, che il piano di area di crisi industriale non è stato ancora presentato al ministero dello Sviluppo economico, ma l'assessorato è già al lavoro per elaborare un progetto che potrà qualificare circa 800 lavoratori. I sindacati hanno informato il presidente Pigliaru di quanto sia forte e diffusa la preoccupazione tra i lavoratori. Per questo motivo il coordinamento sindacale Alcoa intensificherà l'azione di lotta e il giorno della convocazione del tavolo ministeriale, il 13 settembre, i rappresentanti dei lavoratori manifesteranno a Roma con gli operai e sindaci del Sulcis Iglesiente. «Prima di questa data – ha precisato il coordinamento sindacale Fsm, Fiom, Uilm – si cercherà anche il coinvolgimento dei parlamentari sardi per averli al nostro fianco». Intanto anche il segretario del Partito democratico del Sulcis Iglesiente, Daniele Reginali, ha sottolineato che sosterrà la mobilitazione dei lavoratori nella trasferta romana perché ritiene che ci siano tutte le condizioni per riavviare lo stabilimento e la necessità di salvaguardare i posti di lavoro. Gli operai e i sindacati presidieranno la Capitale, davanti al palazzo del Ministero, fino a quando non ci saranno risposte soddisfacenti per risolvere la vertenza Alcoa. (t.p.)