Il centrodestra si allarga tensioni sulla leadership
di Alessandro Pirina
Il Tavolo della coalizione riunito a Illorai. La Lega ribadisce: il nome spetta a noi Gli alleati chiedono che l’annuncio ufficiale sia fatto prima dell’arrivo di Salvini
13 novembre 2018
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INVIATO A ILLORAI. Il centrodestra allarga i propri confini ma rimanda la scelta del leader con cui la coalizione si presenterà alle Regionali. La Lega ribadisce che il candidato lo designeranno loro, gli alleati incassano ma fioccano i distinguo. Soprattutto dei Riformatori, contrarissimi a una investitura diretta da parte di Salvini nel suo tour isolano del 22 e 23 novembre. Ieri il Tavolo del centrodestra si è riunito a Illorai. C’erano i rappresentanti di tutti i partiti capitanati dal coordinatore della coalizione, il deputato leghista (e lombardo) Eugenio Zoffili. Una riunione in cui è stato suggellato l’ingresso nell’alleanza di Fortza Paris, Energie per l’Italia e i movimenti di Franco Cuccureddu (Movimento Sardegna civica) e Stefano Tunis (Sardegna20Venti). Che vanno così a fare compagnia a Lega, Forza Italia, Psd’Az, Fratelli d’Italia, Udc, Uds e Riformatori. Nel piccolissimo centro del Goceano, scelto come simbolo dello spopolamento che attanaglia le zone interne dell’isola, il Tavolo si è presentato dunque affollatissimo. Tutti concordi sui punti del programma, sulla necessità di andare uniti alle urne, ma sul nome l’armonia è ancora lontana. Anche se, alla fine dell’incontro, Zoffili ha ribadito che sarà la Lega a fare il nome. «La competenza e la responsabilità di esprimere il candidato è la nostra. Sarà un nome condiviso che rappresenterà in tutto per tutto la coalizione e i sardi». Di più il deputato lombardo non ha detto. Ma qualche mezzora prima il clima della riunione si è infuocato proprio sulla leadership. Ma più che sull’aspirante governatore lo scontro è stato sulle modalità.
Pietrino Fois, leader dei Riformatori, ha chiesto che l’ufficializzazione del nome arrivi prima dello sbarco di Matteo Salvini nell’isola. Per lui sarebbe inaccettabile che la designazione del candidato a guidare la Sardegna arrivasse dal ministro dell’Interno e non dal Tavolo dei partiti regionali. Il suo timore - ma non solo suo - è che la scelta dall’alto possa venire interpretata dagli elettori come una ingerenza di Pontida sugli affari sardi. Per questo motivo, anche quando Zoffili ha rimarcato che tocca alla Lega il candidato, Fois ha aggiunto: «Anche noi avremo un nostro nome e lo presenteremo al Tavolo». Più sfumato l’intervento di Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia. «La scelta è oggi intestata alla Lega ma noi vogliamo dare il nostro contributo: abbiamo risorse, energie, nomi. Sarà una decisione condivisa». Stesso discorso da parte del deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Sasso Deidda. «Anche noi avevamo un candidato, Paolo Truzzu, ma questa responsabilità è della Lega e rispetteremo i nomi scelti».
Che il leader sarà espresso dalla Lega, insomma, è fuor di dubbio. Il nome più gettonato continua a essere il segretario del Psd’Az, il senatore Christian Solinas, ieri assente a Illorai per impegni istituzionali a Roma. Neanche la sua nomina nella commissione Antimafia dovrebbe essergli d’intralcio.
«Io sono nella commissione Schengen ma faccio anche tante altre cose», ha tagliato corto Zoffili. Ma resta in pista anche il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. Resta solo da capire se l’ufficializzazione del nome la farà fra 10 giorni Salvini nel suo tour tra il Nuorese e Cagliari, oppure se il leader verrà annunciato dopo il prossimo Tavolo. Sì, perché la coalizione si riunirà un’altra volta. È già stata scelta la località - Pimentel, nella Trexenta - ma non ancora la data. Si sa solo che sarà la prossima settimana, e dunque prima che il leader della Lega arrivi nell’isola. Una decisione, questa, che potrebbe mettere d’accordo l’intera coalizione. Perché sul resto il centrodestra - che rimane aperto a eventuali nuovi innesti purché estranei all’esperienza di governo col centrosinistra - sembra parlare una sola lingua. Il programma sarà completato nelle prossime settimane, è stato creato un gruppo di lavoro con rappresentanti di ogni partito. Alcuni temi sono stati annunciati ieri. A partire dalla lotta allo spopolamento. «Abbiamo scelto Illorai proprio per dare un segnale, perché questi luoghi sono stati dimenticati dall’attuale giunta – ha detto Zoffili, affiancato dall’ex vice sindaco del paese, Tittino Cau, che sarà in lista con la Lega –. Gli agricoltori hanno enormi problemi e per questo il Tavolo porterà qui il ministro Centinaio».
E poi la sanità, cavallo di battaglia della Lega in questa campagna elettorale. «Siamo stati i primi a parlarne, poi tutti gli altri partiti ci sono venuti dietro», ha detto ancora Zoffili, che ha confermato che la Lega esprimerà (anche) l’assessore alla Sanità. Anche sull’argomento però c’è il mal di pancia dei Riformatori, ma in questo caso la scelta sarà rimandata a marzo. Perché prima ci sono le elezioni, e soprattutto prima bisogna vincerle.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Pietrino Fois, leader dei Riformatori, ha chiesto che l’ufficializzazione del nome arrivi prima dello sbarco di Matteo Salvini nell’isola. Per lui sarebbe inaccettabile che la designazione del candidato a guidare la Sardegna arrivasse dal ministro dell’Interno e non dal Tavolo dei partiti regionali. Il suo timore - ma non solo suo - è che la scelta dall’alto possa venire interpretata dagli elettori come una ingerenza di Pontida sugli affari sardi. Per questo motivo, anche quando Zoffili ha rimarcato che tocca alla Lega il candidato, Fois ha aggiunto: «Anche noi avremo un nostro nome e lo presenteremo al Tavolo». Più sfumato l’intervento di Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia. «La scelta è oggi intestata alla Lega ma noi vogliamo dare il nostro contributo: abbiamo risorse, energie, nomi. Sarà una decisione condivisa». Stesso discorso da parte del deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Sasso Deidda. «Anche noi avevamo un candidato, Paolo Truzzu, ma questa responsabilità è della Lega e rispetteremo i nomi scelti».
Che il leader sarà espresso dalla Lega, insomma, è fuor di dubbio. Il nome più gettonato continua a essere il segretario del Psd’Az, il senatore Christian Solinas, ieri assente a Illorai per impegni istituzionali a Roma. Neanche la sua nomina nella commissione Antimafia dovrebbe essergli d’intralcio.
«Io sono nella commissione Schengen ma faccio anche tante altre cose», ha tagliato corto Zoffili. Ma resta in pista anche il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. Resta solo da capire se l’ufficializzazione del nome la farà fra 10 giorni Salvini nel suo tour tra il Nuorese e Cagliari, oppure se il leader verrà annunciato dopo il prossimo Tavolo. Sì, perché la coalizione si riunirà un’altra volta. È già stata scelta la località - Pimentel, nella Trexenta - ma non ancora la data. Si sa solo che sarà la prossima settimana, e dunque prima che il leader della Lega arrivi nell’isola. Una decisione, questa, che potrebbe mettere d’accordo l’intera coalizione. Perché sul resto il centrodestra - che rimane aperto a eventuali nuovi innesti purché estranei all’esperienza di governo col centrosinistra - sembra parlare una sola lingua. Il programma sarà completato nelle prossime settimane, è stato creato un gruppo di lavoro con rappresentanti di ogni partito. Alcuni temi sono stati annunciati ieri. A partire dalla lotta allo spopolamento. «Abbiamo scelto Illorai proprio per dare un segnale, perché questi luoghi sono stati dimenticati dall’attuale giunta – ha detto Zoffili, affiancato dall’ex vice sindaco del paese, Tittino Cau, che sarà in lista con la Lega –. Gli agricoltori hanno enormi problemi e per questo il Tavolo porterà qui il ministro Centinaio».
E poi la sanità, cavallo di battaglia della Lega in questa campagna elettorale. «Siamo stati i primi a parlarne, poi tutti gli altri partiti ci sono venuti dietro», ha detto ancora Zoffili, che ha confermato che la Lega esprimerà (anche) l’assessore alla Sanità. Anche sull’argomento però c’è il mal di pancia dei Riformatori, ma in questo caso la scelta sarà rimandata a marzo. Perché prima ci sono le elezioni, e soprattutto prima bisogna vincerle.
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