«Alla Sardegna il controllo del bando»
In consiglio una mozione chiede che sia la Regione a gestire la convenzione
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CAGLIARI. Massimo sei mesi di proroga, non un giorno in più per l’attuale convenzione con la Tirrenia, che tra l’altro è stata già bocciata dall’Antitrust. A quel punto il «nuovo bando per la continuità territoriale marittima dovrà passare sotto il controllo della Regione». Sono questi i punti salienti della mozione firmata da 29 consiglieri regionali sia della maggioranza che dell’opposizione.
L’impegno della Regione – si legge nel documento bipartisan – dovrà essere quello di «avviare in tempi stretti con il ministero dei Trasporti la trattativa per la nuova convenzione visto che entrerà in vigore nell’estate del 2020 e in ogni caso la proroga dovrà essere limitata al tempo indispensabile per l’avvio del contratto».
È una pressione necessaria – sottolineano i consiglieri regionali – perché finora «il Governo ha dimostrato una preoccupante inerzia senza neanche dichiarare, in questi mesi, quali siano le sue reali intenzioni sull’ormai imminente procedura di gara».
Non ci potranno essere quindi «tempi vuoti soprattutto perché, come ribadito di recente anche dalla Corte costituzionale, la Sardegna deve poter contare su un sistema di trasporto via mare adeguato e competitivo per colmare il divario provocato dalla condizione d’insularità, mentre quello ora in vigore ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e insufficiente».
Dopo aver messo a confronto il sistema sardo con quelli garantiti invece dalla Francia alla Corsica e dalla Spagna alle Canarie e alle Baleari, in cui sono maggiori gli stanziamenti oppure i contributi sono a favore dei passeggeri e non delle compagnie marittime, i consiglieri regionali si dicono convinti che i «nuovi bandi dovranno rispondere in pieno all’innegabile diritto alla mobilità dei sardi e all’esigenza di favore la crescita economica della Sardegna».
Per questo – è scritto ancora nella mozione – «in futuro la Regione non potrà avere più il solo ruolo di comprimario, ma ottenere dallo Stato il trasferimento delle funzioni e delle risorse (45 milioni l’anno) destinate alla continuità territoriale marittima, o comunque far si che il nuovo bando sia predisposto previa intesa e compartecipazione della Regione», e quindi non calato dall’alto com’è accaduto invece nel 2012.
Firmata tra gli altri da Giovanni Satta e Piero Maieli del Partito sardo d’Azione, Gianfranco Ganau, Piero Comandini e Giuseppe Meloni del Partito democratici, Angelo Cocciu, Forza Italia, e Daniele Cocco di Liberi e uguali, la mozione sulla continuità marittima sarà discussa dal Consiglio regionale in una delle sedute convocate nei prossimi giorni. (ua)
L’impegno della Regione – si legge nel documento bipartisan – dovrà essere quello di «avviare in tempi stretti con il ministero dei Trasporti la trattativa per la nuova convenzione visto che entrerà in vigore nell’estate del 2020 e in ogni caso la proroga dovrà essere limitata al tempo indispensabile per l’avvio del contratto».
È una pressione necessaria – sottolineano i consiglieri regionali – perché finora «il Governo ha dimostrato una preoccupante inerzia senza neanche dichiarare, in questi mesi, quali siano le sue reali intenzioni sull’ormai imminente procedura di gara».
Non ci potranno essere quindi «tempi vuoti soprattutto perché, come ribadito di recente anche dalla Corte costituzionale, la Sardegna deve poter contare su un sistema di trasporto via mare adeguato e competitivo per colmare il divario provocato dalla condizione d’insularità, mentre quello ora in vigore ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e insufficiente».
Dopo aver messo a confronto il sistema sardo con quelli garantiti invece dalla Francia alla Corsica e dalla Spagna alle Canarie e alle Baleari, in cui sono maggiori gli stanziamenti oppure i contributi sono a favore dei passeggeri e non delle compagnie marittime, i consiglieri regionali si dicono convinti che i «nuovi bandi dovranno rispondere in pieno all’innegabile diritto alla mobilità dei sardi e all’esigenza di favore la crescita economica della Sardegna».
Per questo – è scritto ancora nella mozione – «in futuro la Regione non potrà avere più il solo ruolo di comprimario, ma ottenere dallo Stato il trasferimento delle funzioni e delle risorse (45 milioni l’anno) destinate alla continuità territoriale marittima, o comunque far si che il nuovo bando sia predisposto previa intesa e compartecipazione della Regione», e quindi non calato dall’alto com’è accaduto invece nel 2012.
Firmata tra gli altri da Giovanni Satta e Piero Maieli del Partito sardo d’Azione, Gianfranco Ganau, Piero Comandini e Giuseppe Meloni del Partito democratici, Angelo Cocciu, Forza Italia, e Daniele Cocco di Liberi e uguali, la mozione sulla continuità marittima sarà discussa dal Consiglio regionale in una delle sedute convocate nei prossimi giorni. (ua)