La Nuova Sardegna

L’Isola può ripartire Sarà un avvio graduale

di Claudio Zoccheddu
L’Isola può ripartire Sarà un avvio graduale

Sardegna da domani in “zona bianca”: cadono quasi tutte le restrizioni Attesa un’ordinanza di Solinas che stabilirà modi e tempi delle riaperture

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SASSARI. È un’occasione da non perdere, un’opportunità che non può essere sprecata con un pericolosissimo “liberi tutti”. Da domani l’isola sarà la prima regione italiana, e per il momento l’unica, in zona bianca. In altre parole, i dati epidemiologici delle ultime settimane permetteranno alla Sardegna di allentare alcune delle limitazioni che hanno caratterizzato i mesi invernali. Resistono, invece, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di rispettare le distanze di sicurezza, evitando ogni tipo di assembramento.

Nuove regole a scuola. Il nulla osta è arrivato ieri mattina, dopo un confronto tra il ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e la Regione. Il passaggio dalla zona gialla a quella bianca, tuttavia, sarà normato da un’ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, attesa per oggi. L’allentamento delle misure di contenimento ci sarà ma non sarà totale. Sebbene la “zona bianca” istituita da un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 13 gennaio preveda il rientro a scuola in presenza al 100%, comprese le università, in Sardegna si procederà con un ritorno sui banchi molto più graduale. Da domani, dunque, inizierà il cammino che dovrebbe portare al 75% delle presenze nel giro di qualche settimana.

Le attività commerciali. Cambiano da subito, invece, gli orari delle chiusure per bar e ristoranti, a cui sarà concesso di aprire la sera ma con limiti temporali definiti. I bar dovranno abbassare le serrande entro le 21 mentre i ristoranti dovranno chiudere entro le 23. Anche il coprifuoco verrà posticipato e sarà obbligatorio rientrare a casa entro le 23.30, con le eccezioni legate alle esigenze lavorative o ad eventuali problemi di salute che saranno giustificabili tramite autocertificazione.

Sport e cultura. I frequentatori di palestre, piscine, cinema e teatri potrebbero essere costretti a sopportare ancora qualche giorno di chiusura. Già da ieri è in corso una trattativa sulle riaperture che, anche in questo caso, dovranno essere graduali. Improbabile, dunque, che tutti possano ritornare in attività già da domani. Molto più facile, invece, che le prime aperture possano essere concesse da lunedì 8 marzo.

La Regione. «Un grande risultato che deve essere visto come un punto di partenza». Christian Solinas è tanto soddisfatto quanto prudente: «È il frutto dei tanti sacrifici fatti in questi mesi dai sardi, delle loro attenzioni e dello scrupolo posto nell’osservanza delle regole di sicurezza, della loro partecipazione allo screening di massa che sta entrando nella sua fase numericamente più rilevante. Per questo – prosegue il presidente – dobbiamo considerare questo riconoscimento come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti. La zona bianca non rappresenta certamente un invito al “liberi tutti”, alla mitigazione delle precauzioni e delle norme di sicurezza; deve essere anzi interpretata da tutti noi come una sprone alla massima responsabilità. Da questo risultato può scaturire una ripresa graduale di attività produttive che hanno sofferto danni gravissimi, fiaccando la nostra economia. Ma tutto deve essere fatto con prudenza e attenzione. Confermo – continua Solinas – l’intenzione di proteggere la Sardegna con severi controlli sanitari per coloro che entreranno nel nostro territorio, a tutela della salute, che non impedirà ma anzi faciliterà la libera circolazione delle persone. Ho già avuto interlocuzioni con il Governo e con il ministro Speranza, al quale ho chiesto l’intesa. Confidiamo che con il Governo Draghi possa concretizzarsi la piena condivisione nei confronti di un sistema che sarà garanzia per i sardi e per i turisti, e che farà della Sardegna una terra sicura e sempre più ospitale».



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