La Regione vende le proprietà nello Yacht club della Costa Smeralda
Beni da dismettere, la Regione ha un vasto patrimonio immobiliare, terreni compresi
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CAGLIARI. La Regione ha un patrimonio immobiliare, terreni compresi, da mille e una notte. Gran parte lo utilizza per uffici e sedi varie, poi ci sono i beni dati in affitto o concessione, ma di molti non sa proprio che farsene. Così, ogni due anni, prova a vendere quanto non è più congeniale alla sua prima e unica ragione sociale: amministrare la Sardegna. Ogni tanto qualche buon affare l’è riuscito, come vendere, nel 2017, mille ettari di terreni irrigato nell’Oristanese alla società «Bonifiche ferraresi», o alcuni capannoni dell’ex Ersat a una catena di supermercati cagliaritani. Quello che, invece, non riesce proprio vendere è la sua quota immobiliare all’interno della club house dello Yacht club di Porto Cervo. Qualche anno fa a tentarci era stata la giunta Pigliaru, ma la trattativa con i possibili compratori non andò a buon fine. Ora a riprovarci è la giunta Solinas, che, in questi giorni, ha pubblicato un lungo elenco di beni immobiliari da mettere sul mercato. Il pezzo più pregiato del «lotto 2022» è proprio quel tassello affacciato sul molo della Costa Smeralda. Ma anche ad Alghero la Regione vuole vendere diversi immobili di prima scelta, cominciare dall’ex caserma di Porto Conte fino a una decina di abitazioni nella borgata di Tramariglio.
Un solo acquirente. È da anni che va avanti il negoziato con lo Yachting di Porto Cervo per chiudere la partita. Finora ogni possibile contatto è caduto nel nulla e pare solo per una questione di prezzo. Perché solo gli attuali proprietari della struttura, i soci della Marina, possono essere interessati a comprare quello che ancora non è loro: una porzione dei parcheggi interni, parte della sede e la zona bar, sono questi i beni di proprietà della Regione. A nessun altro converrebbe tentare l’affare: finirebbe comunque prigioniero dell’associazione sportiva fondata dall’Aga Khan nel 1967 e quindi non potrebbe far nulla. Perché quel tassello, a suo tempo, è finito nella mani della Regione? Perché è sempre rimasto fuori dalle varie acquisizioni dello Yacht club di quelle che, una volta, erano le proprietà del Demanio marittimo statale. Quasi tutto è stato comprato dai privati, meno che quel tassello passato sotto il controllo della Regione in base a una legge nazionale sulle dismissioni dello Stato in Sardegna. A breve ricomincerà la trattativa fra le parti in causa, ma il prezzo – stimato in alcuni milioni di euro – continuerà a essere terreno di scontro.
Altre proprietà. La Regione ha deciso di mettere in vendita terreni, case e locali commerciali a Sassari, Alghero, Palau, Oristano, Arborea, Zeddiani, Tortolì e Bosa. Presto tutto il «lotto 2022», seppure diviso in parti, sarà messo all’asta dalla Regione, dopo che per ciascun bene sarà fissato un prezzo base. Di sicuro a far più gola al mercato turistico saranno gli immobili di Alghero: da Porto Conte fino alla borgata di Tramariglio, passando per Fertilia, Santa Maria la Palma. È anche questo un piccolo paradiso e bisognerà vedere se la Regione riuscirà a imporre uno o più vincoli per evitare che finisca nel tritacarne delle speculazioni immobiliari. (ua)
Un solo acquirente. È da anni che va avanti il negoziato con lo Yachting di Porto Cervo per chiudere la partita. Finora ogni possibile contatto è caduto nel nulla e pare solo per una questione di prezzo. Perché solo gli attuali proprietari della struttura, i soci della Marina, possono essere interessati a comprare quello che ancora non è loro: una porzione dei parcheggi interni, parte della sede e la zona bar, sono questi i beni di proprietà della Regione. A nessun altro converrebbe tentare l’affare: finirebbe comunque prigioniero dell’associazione sportiva fondata dall’Aga Khan nel 1967 e quindi non potrebbe far nulla. Perché quel tassello, a suo tempo, è finito nella mani della Regione? Perché è sempre rimasto fuori dalle varie acquisizioni dello Yacht club di quelle che, una volta, erano le proprietà del Demanio marittimo statale. Quasi tutto è stato comprato dai privati, meno che quel tassello passato sotto il controllo della Regione in base a una legge nazionale sulle dismissioni dello Stato in Sardegna. A breve ricomincerà la trattativa fra le parti in causa, ma il prezzo – stimato in alcuni milioni di euro – continuerà a essere terreno di scontro.
Altre proprietà. La Regione ha deciso di mettere in vendita terreni, case e locali commerciali a Sassari, Alghero, Palau, Oristano, Arborea, Zeddiani, Tortolì e Bosa. Presto tutto il «lotto 2022», seppure diviso in parti, sarà messo all’asta dalla Regione, dopo che per ciascun bene sarà fissato un prezzo base. Di sicuro a far più gola al mercato turistico saranno gli immobili di Alghero: da Porto Conte fino alla borgata di Tramariglio, passando per Fertilia, Santa Maria la Palma. È anche questo un piccolo paradiso e bisognerà vedere se la Regione riuscirà a imporre uno o più vincoli per evitare che finisca nel tritacarne delle speculazioni immobiliari. (ua)