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Superbonus, i costruttori sardi: «E’ un super volano economico, ma adesso si è arenato»

di Andrea Massidda
Superbonus, i costruttori sardi: «E’ un super volano economico, ma adesso si è arenato»

Ance: «Provvedimento bloccato da paure infondate»

04 settembre 2023
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Sassari «Il Superbonus 110? Una misura che si è rivelata molto efficace per il rilancio dell’economia nazionale, per la ristrutturazione di immobili fatiscenti e per la riqualificazione dei centri urbani. Ma anche provvedimento che ha subìto tanti di quegli aggiornamenti, ripensamenti e intralci, come ad esempio il blocco della cessione dei crediti, da essersi trasformato da originario sistema virtuoso a qualcosa che paradossalmente sta danneggiando le aziende, alcune delle quali ora sono prive di liquidità, se non addirittura a rischio fallimento». Pierpaolo Tilocca, presidente di Ance Sardegna, l’associazione che riunisce i costruttori edili dell’isola, non fa giri di parole per esprimere il suo pensiero su un argomento che gli sta molto a cuore: l’incentivo fiscale introdotto in Italia con il Decreto Rilancio (il numero 34 del 19 maggio 2020) con l’obiettivo di dare man forte al settore delle costruzioni e rilanciare il Pil dopo gli impatti della pandemia. L’aspetto chiave del Superbonus è che consente di beneficiare di un credito d’imposta pari al 110 per cento delle spese affrontate per lavori, con il governo che copre oltre il costo totale dell’opera attraverso un credito d’imposta utilizzabile in diverse modalità, tra le quali la compensazione fiscale o l’eventuale cessione a terzi.

Il boom in Sardegna «Anche a detta di chi all’inizio era scettico – spiega il presidente di Ance Sardegna –, questo provvedimento ha dimostrato sin da subito di dare grande prova di sé. Si pensi soltanto che nella nostra isola, dove siamo pochissimi abitanti, il Superbonus 110 ha generato un giro d’affari di oltre 2,4 miliardi di euro. Incredibile, vero? Per intendersi, la strada “Sassari-Olbia”, ossia una delle opere più importanti che siano state pensate in Sardegna e che sta andando avanti da 12 anni, di milioni ne ha generato al massimo 900 milioni. Mi sembra che con questi numeri il concetto sia piuttosto chiaro: il Superbonus ha funzionato eccome».

Pil asiatico Secondo Tilocca, a conferma di quanto lui dice si può prendere in esame anche il Prodotto interno lordo nazionale. «È innegabile – precisa – che se negli ultimi due anni l’Italia ha avuto un Pil di livello asiatico lo si deve proprio al successo del Superbonus, che ha dato un grandissimo slancio all’edilizia, ma anche a tutti comparti a essa collegati. Il nostro settore ha infatti il pregio di avere un indotto orizzontale, nel senso che il reddito viene distribuito a più livelli sui territori e su tante tipologie di sezioni economiche. Si va dai tecnici, ai produttori sino agli artigiani».

La paura dello Stato Ma allora che cosa è successo? «È successo che i governi da quello Draghi in giù – risponde Tilocca – davanti a questi numeri ottimi quanto inattesi hanno avuto paura di dover pagare troppo, anche perché nel frattempo sono saltate fuori alcune proiezioni che sottolineavano quanto la spesa statale fosse insostenibile. In realtà non è affatto così, come dimostrano i dati del Pil che citavo prima. Tanto è vero che se adesso non siamo in recessione, poco ci manca». [TITOLINO]Crediti incagliati[/TITOLINO] Il timore dei vari governi, dunque, era che il Superbonus 110 facesse saltare il banco. «Esatto. Fatto sta che a causa di questa paura infondata e del conseguente blocco delle cessioni dei crediti, ora in Italia ci sono 30 miliardi di crediti incagliati, con tante imprese dai bilanci in attivo ma prive di liquidità. Per farla breve, noi italiani abbiamo potenzialmente un volano economico fenomenale che al momento risulta arenato».

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