Per le ferrovie malandate solo interventi tampone
La denuncia dei deputati Silvio Lai (Pd) e Francesca Ghirra (Progressisti): «Soldi sprecati, è necessario un nuovo tracciato tra Sassari e Cagliari»
Sassari Bisognerà attendere circa 8 anni, ma alla fine tra Sassari e Cagliari si potrà viaggiare in treno più in fretta. Ma non troppo: due ore e mezza invece di tre. E ne serviranno “soltanto” quattro per collegare il capoluogo e Olbia. Sembra una barzelletta, e invece è tutto vero. È questa la triste realtà emersa in parlamento in risposta a due interrogazioni sullo stato dei progetti ferroviarie per l’isola presentate dai deputati Silvio Lai (Pd) e Francesca Ghirra (Progressisti). «Non c’è un progetto d’insieme per portare le strade dell’isola nel ventunesimo secolo – dicono all’unisono i due parlamentari – stanno buttando via 400 milioni di euro in rattoppi mentre quello che serve realmente è il progetto di un nuovo tracciato tra Sassari e Cagliari».
La mappa Gli interventi che interesseranno le strade ferrate dell’isola nei prossimi dieci anni è stata srotolata dai banchi del governo nei giorni scorsi. In sostanza, si tratta del contenuto del documento di sintesi – elaborato dal tavolo di lavoro tra Regione, ministero, Rfi e Anas – che riporta gli interventi programmati in tre macro-step: 2026, 2030 e oltre il 2030. Un “bottino” magro per l’isola, che porta a casa soltanto l’elettrificazione della ferrovia tra Cagliari-Oristano per 95 chilometri e con soli 50 di doppio binario; la variante di Bauladu (già aggiudicata il 23 gennaio); la progettazione delle varianti di Campo Mela e Bonorva. Per la Sassari-Olbia, invece, si parla di elettrificare nel 2026 circa 29 chilometri tra Cala Moresca e la nuova stazione di Olbia, e per il 2030 c’è in ballo la realizzazione del nodo intermodale Olbia-Golfo Aranci e l’elettrificazione dell’intera linea mantenendo un solo binario. Gli interventi programmati sulla Sassari-Cagliari potrebbero portare la velocità di percorrenza fino a 180 chilometri orari.
Nuoro al palo Dalla risposta del ministero emerge che chi dovrà attendere ancora è Nuoro. Dai tavoli sono emerse alcune ipotesi di fattibilità per un nuovo collegamento ferroviario diretto tramite Abbasanta, con l’abbandono – che pare definitivo – della connessione di Macomer. Una scelta che ha fatto storcere il naso ai sindaci del Marghine, che non vogliono vedere i loro territori destinati alla marginalità. Durante un incontro davanti al prefetto di Nuoro è però emersa la rassicurazione circa il mantenimento della linea a scartamento ridotto tra Nuoro e Macomer.
Gli effetti Secondo i due parlamentari, in otto anni di interventi il risultato sarà un risparmio di 40 minuti sulla percorrenza tra Cagliari e Olbia e di 30 minuti sulla Cagliari-Sassari. «Dalle ferrovie reali dell’800 passeremo a quelle repubblicane degli anni ’50 – ironizzano Lai e Ghirra –. La sintesi è chiara, non esiste un progetto complessivo delle ferrovie in Sardegna per portarle nel ventunesimo secolo con una velocità di percorrenza di 180 chilometri orari perché il tracciato preesistente, anche con le varianti, non consente di raggiungere quella velocità se si devono percorrere in 2,5 ore i 220 chilometri che della linea tra Cagliari e Sassari».
Contraddizioni L’operazione “Rattoppo” non piace ai due parlamentari sardi. Un sentiment fatto proprio, tra l’altro, anche dall’intera aula di Montecitorio che, circa un mese fa, ha votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal deputato Lai che detta l’indirizzo di stendere nuovi binari tra Sassari e Cagliari per fare un nuovo tracciato che porti l’isola almeno nel presente dei trasporti ferroviari, garantendo linee da 180 chilometri orari. Ma mentre la Camera vota questa indicazione, vanno avanti i piani per mettere una pezza all’esistente.
«Soldi sprecati» Ecco perché Ghirra e Lai pensano che il pacchetto da 400 milioni di euro per le strade ferrate dell’isola sia uno spreco: «Le risorse del Pnrr del progetto di sicurezza che ha interrotto la linea Cagliari-Sassari servono solo per dimostrare che Rfi riesce a spendere entro il 2026 ma non servono all’efficienza della linea che invece dovrebbe avere ben altra modifica: i sacrifici imposti ai sardi non hanno alcuna utilità. Quello tra Regione e ministero è un accordo bluff, un accordo di sviluppo che è di sottosviluppo».