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Elezioni regionali 2024
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Come si vota: ecco le regole

Come si vota: ecco le regole

Domani seggi aperti dalle 6.30 alle 22, lunedì alle 7 lo scrutinio. Non c’è ballottaggio. La legge elettorale ammette il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere

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Sassari L’apertura dei seggi è fissata per domani mattina alle 6.30, la chiusura sarà alle 22. Tutto in una giornata. Lunedì mattina alle 7 avrà inizio lo scrutinio delle schede e dunque in serata si conoscerà il nuovo presidente della Regione Sardegna. In corsa ci sono quattro aspiranti governatori, tre sostenuti da una coalizione di liste, una da una sola lista. Una differenza di non poco conto ai fini del risultato. Ma non è l’unica cosa da sapere riguardo al sistema di voto che prevede regole particolari che in più di un’occasione confondono gli elettori.

Le modalità di voto L’elezione del presidente della Regione avviene su un’unica scheda. Gli elettori possono esprimere il loro voto in più modi. Possono votare solo per il presidente della Regione (e dunque senza barrare alcuna lista); possono votare solo per una lista (e in questo caso il voto va anche al presidente a essa collegato); possono votare per un candidato presidente e per una lista a lui non collegata, ovvero il cosiddetto voto disgiunto. Sarà eletto il candidato presidente che ottiene il maggior numero dei voti. Nel caso della elezione del presidente della Regione, infatti, non è previsto un secondo turno di ballottaggio.

La doppia preferenza Oltre il presidente della Regione, domani la Sardegna è chiamata anche a eleggere il Consiglio regionale, formato da 60 membri (tra cui il presidente della Regione), eletti sulla base di liste circoscrizionali collegate a ciascun candidato presidente. Le circoscrizioni sono 8 e rispecchiano le vecchie 8 province: Sassari, Olbia Tempio, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Carbonia Iglesias, Cagliari. L’ordine delle liste varia a seconda della circoscrizione. Il candidato può esprimere al massimo due preferenze per i consiglieri regionali, ma devono appartenere alla stessa lista e devono essere di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Insomma, l’elettore può scegliere un uomo e una donna, un solo uomo, una sola donna. Mai due uomini e due donne.

Premio di maggioranza Se sul presidente la legge regionale prevede che venga eletto quello che prende un voto più degli altri, sul numero dei consiglieri la distribuzione dipende dal numero dei voti presi dal presidente. Se prende più del 40 per cento le liste a lui collegate avranno diritto al 60 per cento dei componenti il Consiglio regionale. Se il risultato si attesta tra il 25 e il 40 per cento le liste collegate otterranno il 55 per cento dei seggi. Qualora invece il presidente eletto ottenesse oltre il 60 per cento dei voti o meno del 25 per cento, allora tutti i seggi verrebbero distribuiti in modo proporzionale: ogni lista ottiene un numero di seggi pari ai voti presi.

Sbarramento Ci sono però dei paletti stringenti per chi non raggiunge una determinata soglia. Per accedere al Consiglio regionale le coalizioni devono superare lo sbarramento del 10 per cento: in caso contrario non sarà eletto neanche un consigliere. La legge elettorale prevede uno sbarramento del 5 per cento per le liste che corrono da sole.

Presidente terzo Entrano in Consiglio regionale solo il presidente della Regione eletto e il secondo più votato (ovviamente se supera le soglie di sbarramento previste dalla legge elettorale), mentre chi si classifica terzo - e ovviamente tutti quelli a seguire nell’ordine di arrivo - non ha diritti di accesso al Consiglio.

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