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Una rete per aiutare i bisognosi, ecco perché Sergio Mattarella premierà Eleonora Galia

di Andrea Sini
Una rete per aiutare i bisognosi, ecco perché Sergio Mattarella premierà Eleonora Galia

Alla madre di Giulia Zedda l’onorificenza al Merito della Repubblica

24 febbraio 2024
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Sassari «Quando mi troverò davanti al presidente della Repubblica, sarà come se con me ci fossero il sorriso di Giulia e il cuore di tutte le persone che ogni giorno sostengono il nostro progetto. Giulia Zedda non c’è più da quasi 6 anni ma il suo sorriso non si è mai spento e la scia luccicante di bene che continua a lasciare al suo passaggio sta per arrivare sino al Quirinale. Il 20 marzo, alla cerimonia di consegna delle trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, ci sarà anche Eleonora Galia, la mamma di Giulia. Il nome dell’attivista cagliaritana è stato infatti inserito da Sergio Mattarella nell’elenco delle “cittadine e dei cittadini che si sono distinti per attività volte a contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per la scelta di una vita come volontario, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo». Eleonora Galia, in particolare, verrà insignita del prestigioso riconoscimento “per la tenacia e la costanza con la quale, nel ricordo della figlia, aiuta i bambini malati rallegrandoli con giocattoli e finanziando investimenti nelle strutture ospedaliere che li ospitano”.

Il sogno di Giulia Raccogliere e distribuire alle famiglie in difficoltà tutto ciò che serve per i bambini, sin dall’età neonatale. Era questo “Il sogno di Giulia” ed è questo il nome dell’associazione di volontariato che Eleonora Galia e suo marito Alfio Zedda portano avanti per mantenere fede al desiderio della loro bambina, scomparsa all’età di 10 anni, nel 2018, dopo un lungo calvario per un tumore al cervello. «Ci siamo io e mio marito, è vero – dice la responsabile del progetto –, ma siamo letteralmente circondati e sommersi dall’impegno e dalla generosità dei soci, di tantissimi cittadini comuni e a una squadra di professionisti di ogni settore: medici di tutte le specializzazioni, avvocati, insegnanti, pasticceri, amici che ci supportano da ogni parte d’Italia. Per questo dico che quando andrò da Mattarella sarà come avere al mio fianco un esercito di persone generose. E non ho neanche idea di chi ci abbia segnalato al Quirinale».

Vita vissuta I progetti dell’associazione ricalcano le esperienze che la famiglia Zedda ha sperimentato sulla propria pelle negli anni della malattia di Giulia. «Molte iniziative nascono in effetti sulla falsariga delle nostre disavventure: come non riuscire a prenotare una visita in tempi brevi attraverso il cup, come ritrovarsi fuori dalla Sardegna e non sapere come muoversi, o entrare in una stanza per il ricovero che non è accogliente per un bambino. Noi ci siamo passati e ci siamo trovati soli. Allora abbiamo creato una rete di specialisti che garantiscono visite gratuite in tempi rapidi, abbiamo tassisti amici a Roma, persone in grado di supportare in tutti i modi una famiglia che si trova in quella difficile condizione. E nel reparto di Pediatria di Sassari, dove Giulia è stata curata per un periodo, abbiamo acquistato arredi colorati e reso più bella una stanza grigia».

L’associazione con sede nel quartiere di Is Mirrionis è il fulcro di iniziative che hanno portata rilevante a livello sociale. Qui vengono raccolti e ridistribuiti alimenti, indumenti (anche abiti da sposa), attrezzature di ogni genere per l’infanzia, strumentazioni per visite specialistiche; vengono organizzati campi estivi per famiglie in difficoltà, pagati ombrelloni al mare per famiglie con figli disabili, acquistati occhiali. E tanto, tantissimo altro. «Non ci siamo mai pianti addosso – spiega Eleonora Galia –. Come nel bellissimo disegno che ManuInvisible ha fatto sulla serranda della nostra sede, siamo rifioriti dal dolore e l’abbiamo trasformato amore. Rivediamo il sorriso di Giulia nel sorriso degli altri bambini e ogni giorno torniamo a casa arricchiti».

 

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