La Nuova Sardegna

Politica ed energia

Eolico, la mappa delle aree idonee sarà pronta a settembre

di Umberto Aime
Un impianto eolico nella Nurra
Un impianto eolico nella Nurra

La Regione detta i tempi entro i quali definirà dove potranno essere installati aerogeneratori e torri

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Cagliari A settembre la mappa delle aree idonee per l’eolico e il fotovoltaico dovrebbe essere una certezza. Finirà il far west di questi mesi, perché allora saranno la Regione e il Consiglio regionale a individuare gli unici luoghi in cui potranno essere installati i pannelli e le torri, ma solo quelli necessari alla transizione energetica, non certo alle speculazioni. Da quel momento in poi, tutto il resto della Sardegna sarà vincolato e vietato agli aerogeneratori e a qualunque altro impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

All’indomani dell’incontro a Roma fra il ministro all’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e la presidente della Regione, Alessandra Todde, il percorso di avvicinamento alla mappa è già cominciato.

Il vertice Trascorse 24 ore dalla riunione nella Capitale, è stata proprio la Sardegna a convocare le altre Regioni, per discutere la prima bozza delle linee guida nazionali, con cui presto saranno individuate le aree idonee all’installazione degli impianti. Coordinate dagli assessori all’ambiente, Rosanna Laconi, e all’industria, Emanuele Cani, tutte le Regioni un primo punto fermo l’hanno messo sin da subito: «Decideremo noi». Così come concordato con il ministro, in questa fase saranno proprio le Regioni a stabilire quei criteri e paletti che saranno poi recepiti dal Governo nel nuovo decreto in cui i territori saranno classificati come idoneo o non idoneo.

Taglio netto Il primo risultato raggiunto dalla Conferenza degli assessori è stato quello di aver cassato dall’inizio alla fine l’articolo 8 del vecchio decreto. È quello con cui finora era il Governo a imporre alle Regioni i criteri con cui tracciare i confini delle zone destinate a essere compromesse dagli impianti eolici e fotovoltaici. Dopo il vertice al ministero dell’ambiente, invece le parti si sono ribaltate. D’ora in poi, come sottolineato più volte, saranno le Regioni a prendere il comando di tutte queste operazioni preliminari.

I tempi Entro giugno la bozza tecnica, predisposta e condivisa dagli assessori regionali all’ambiente, sarà sottoposta alla Conferenza delle Regioni, che dovrà approvarla e licenziarla. Subito dopo sarà consegnata blindata al ministero all’ambiente che dovrà emanare il decreto. Da quel momento in poi, si suppone intorno a luglio, le Regioni avranno fino a 180 giorni di tempo per approvare le rispettive mappe, ma la Sardegna s’è impegnata a licenziarla a cavallo fra settembre e ottobre.

Gli assessori A conclusione di questa prima riunione, Rosanna Laconi ha sottolineato: «Abbiamo fatto un altro importante passo avanti nella direzione di una ritrovata leale collaborazione con il Governo. Il documento condiviso con gli assessori delle altre Regioni, contiene tutte quelle correzioni necessarie e indispensabili rispetto al vecchio decreto ministeriale sulle aree idonee, raggruppando tutte le istanze sollevate da ciascun territorio». Secondo l’assessore all’industria, Emanuele Cani, «abbiamo scolpito sulla pietra la nostra proposta che siano solo le Regioni a decidere quali saranno le aree idonee per l’installazione degli impianti eolici e fotovoltaici».

Todde e Fratin «Con orgoglio – ha sottolineato la presidente della Regione – abbiamo raggiunto un obiettivo che era impensabile fino a poche settimane fa. È bastato un mese di lavoro da parte nostra, per risolvere una situazione che, a detta del ministro, era invece assolutamente bloccata». È stato poi Pichetto Fratin a dichiarare alle Agenzia di stampa: «Non m’interessa dire se a vincere sono state le Regioni o il Governo a perde. L’importante è che dopo l’incontro con la Sardegna, a capo della commissione ambiente- energia, sia ripreso il dialogo e l’iter abbia ripreso a marciare in modo spedito». 

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