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Istruzione

Sos Scuola, tracollo iscrizioni: -5419 studenti, si svuotano gli istituti dell’isola

di Silvia Sanna
Sos Scuola, tracollo iscrizioni: -5419 studenti, si svuotano gli istituti dell’isola

Il calo soprattutto alla Primaria: dal 2018 “persi” in totale 25mila alunni

26 maggio 2024
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Sassari Mai così tanti. Nell’emorragia costante di iscritti nelle scuole dell’isola, è arrivato l’anno peggiore degli ultimi dieci. Secondo i numeri delle preiscrizioni, saranno 5419 gli iscritti in meno rispetto a settembre 2023: la popolazione scolastica complessiva scende a 176.839, significa che dal 2018 è calata di oltre 25mila unità. E se il segno meno era più che scontato, spaventa uan cifra così alta. Con una incidenza maggiore nella fascia d’età 6-11 anni, quella cioé degli alunni che frequentano la scuola primaria: saranno 2248 in meno. È lo specchio di un’isola in cui i bambini sono una categoria in via estinzione. La Sardegna è maglia nera in Italia per natalità, con neppure un figlio per donna, e per tasso di fecondità, con 4,5 nascite ogni mille abitanti. E gli under 14 costituiscono appena il 10% della popolazione complessiva, anche quella in nettissimo calo.

I numeri A settembre 2024 alla riapertura delle scuole si presenteranno 176.839 studenti, così distribuiti: 19.318 all’Infanzia, 50.582 alla Primaria, 36.546 alle secondaria di primo grado (ex Medie), 70.393 alla secondaria di secondo grado (ex Superiori). Tutti gli ordini di scuole hanno un calo importante degli iscritti e a soffrire sono in particolare la primaria con -2248 (a fronte dei -1810 dello scorso settembre), poi le Medie (-1521 a fronte di -1190), poi la Materna (-1160 e c’è da considerare che non è scuola dell’obbligo) e poi le Superiori con -490, dato in line con quello di 12 mesi fa.

Il tracollo Sei anni fa, settembre 2018: non è passato chissà quanto tempo ma per la scuola da allora c’è stato veramente un cambiamento enorme. All’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 gli studenti sardi ai nastri di partenza erano 202.600, un numero che oggi appare straordinario. Invece già allora il calo si sentiva, soprattutto nel primo ciclo, ma non lasciava presagire il tracollo che ci sarebbe stato a breve. Già l’anno successivo infatti la popolazione scolastica dell’isola scese sotto la soglia delle 200mila unità e da quel momento fu una emorragia inarrestabile. Gli effetti si fecero sentire subito alla Materna e alla Primaria, mentre Medie e Superiori per alcuni anni non hanno avuto sussulti particolari. Soltanto da un paio d’anni il segno meno è comparso dappertutto perché in Sardegna si è esaurita la spinta del baby boom dei primi anni Duemila, con un buon numero di nascite sino al 2007-2008. Poi, con l’avvento della grande crisi economica, la situazione è completamente cambiata: c’è stata una graduale diminuzione delle nascite sino ai minimi storici degli ultimi tre anni.

Il trend Da due anni si viaggia alla media di oltre cinquemila iscritti in meno all’anno. Un calo così evidente ha mandato in tilt le previsioni degli esperti di statistica che nel 2028 immaginavano la perdita di circa 20mila studenti entro i successivi dieci anni. In realtà le scuole si stanno svuotando molto velocemente. E ora è importante capire che cosa succederà, perché con questi numeri è evidente che molte classi prime non saranno formate e che numerosi piccoli presìdi, sinora rimasti aperti approfittando delle deroghe ai parametri statali, ora rischieranno seriamente la chiusura. Soprattutto nei piccoli centri, dove tanti istituti sono già stati accorpati, la sopravvivenza dei punti scuola appare a rischio. In questo contesto si inserisce anche il contestatissimo piano di dimensionamento approvato dalla precedente giunta regionale che ha portato alla soppressione di 42 autonomie scolastiche. La partita è aperta: sullo sfondo la legge sarda sulla scuola messa tra le priorità dalla neo assessora Ilaria Portas e sollecitata anche dalla neo presidente Anci Daniela Falconi.

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