Vestiti, smartphone e soldi: ecco perché padre Andrea Melis è stato arrestato per violenza sessuale
Il prete originario di Cagliari è finito al centro di un’indagine della Procura di Genova. Lo ha adescato dopo avergli regalato vestiti, ricariche, videogiochi e smartphone, cene di lusso e contanti
Sassari Prima ha conquistato la sua fiducia regalandogli ogni ben di dio, poi ne ha abusato per tre anni spingendolo anche a nascondere la cosa ai genitori e a trattarlo come fossero fidanzati. È una di quelle storie che non si vorrebbero mai leggere, quella che vede come protagonista padre Andrea Melis, 60enne di origini cagliaritane, accusato e arrestato per violenza sessuale su un ragazzino che all’epoca dei fatti aveva soltanto 12 anni.
Prima di questa vicenda Melis in Liguria era una mezza istituzione: appartenente all’ordine dei Padri Scolopi, impegnatissimo in ambito sociale a Genova e in tutta la regione, presidente di Fidae Liguria, la federazione delle scuole cattoliche, oltre che direttore della scuola d’infanzia ed elementare Padre Assarotti ma anche parroco assegnato alla chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure.
Per avvicinare il 12enne Melis ha cominciato con dei doni: vestiti di marca, ricariche su carta prepagata, videogiochi, smartphone. Il prete lo portava fuori a cena, gli donava abiti griffati, gli versava somme di denaro - complessivamente 5000 euro - su una prepagata che aveva registrato con il nome del ragazzo. E poi, dopo essersi guadagnato la riconoscenza del giovane, lo ha violentato per oltre tre anni. Ieri, venerdì 2 agosto, il prete è stato arrestato su ordinanza del tribunale di Genova. Melis per ora deve rispondere di violenza sessuale su minorenne, ma le indagini sono in corso anche su reati di prostituzione minorile e tentata violenza aggravata.
Nella sua casa gli inquirenti hanno trovato oggetti sessuali, farmaci per la stimolazione sessuale, vestiti per ragazzi, una scorta di e-cig e alcuni appunti che confermano il legame pluriennale con il giovane. L’arresto di Melis è scattato dopo gli interrogatori del ragazzino, oggi 16enne, e di altri adolescenti.«In merito a quanto riportato su mass media circa l’arresto di Padre Andrea Melis – ha commentato monsignor Silvio Grilli, coordinatore Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova – si esprime il dolore per i fatti denunciati e la vicinanza a chi ne è stato vittima e ai loro familiari. Quando a suo tempo si è avuto notizia dei fatti poi denunciati, l’Arcidiocesi di Genova, la Diocesi di Savona e l’Ordine Religioso hanno prontamente avviato la procedura canonica prevista in questi casi, informando il competente Dicastero Vaticano. Nei confronti del religioso sono stati presi da tempo i provvedimenti previsti dalla legge canonica e si è collaborato con le forze dell’ordine».