La Nuova Sardegna

Il ricordo

Il docente Carlo Pala: «Martina era una studentessa modello solare, seria e puntuale che sognava in grande»

di Luciano Piras
Il docente Carlo Pala: «Martina era una studentessa modello solare, seria e puntuale che sognava in grande»

Parla il professore della tesi di laurea della giovane ammazzata dal padre

26 settembre 2024
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Nuoro «Una ragazza d’oro». Il politologo Carlo Pala la definisce così, subito, senza neppure pensarci troppo. La ricorda solare, seria, «puntualissima con gli esami». «Li ha passati tutti al primo colpo» dice il docente universitario di Scienza dell’amministrazione. Martina Gleboni era una studentessa modello, «legatissima alle sue colleghe. Era sempre pronta a dare una mano d’aiuto agli altri» dice il professore che l’ha seguita nella stesura della tesi per la triennale in Scienze dei servizi giuridici per l’amministrazione. Corso di laurea con sede a Nuoro, dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Sassari.

«Anche ora che studiava per la magistrale in Giurisprudenza – continua Pala –, Martina continuava a darmi del lei. Dopo la triennale, le avevo chiesto di darmi del tu... ma lei non ci riusciva, “prof non ci riesco” mi ripeteva». La 25enne uccisa dal padre mercoledì mattina era fatta così: «Rispettosa, educata». «Era molto preparata, e determinata. Sognava in grande» va avanti il prof che le ha fatto da relatore. “La struttura organizzativa della Pubblica amministrazione giudiziaria italiana” è il titolo della tesi di Martina, una settantina di pagine dedicate «A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, l’amore più grande della mia vita».

La dottoressa Martina Gleboni ha conseguito la laurea triennale nell’aula magna di via Salaris il 27 aprile del 2022. «Ha fatto un ottimo lavoro, si è impegnata davvero tanto». «Oltre alla bibliografia, per la sua tesi aveva spulciato le relazioni degli ultimi tre anni del ministero della Giustizia sullo stato dell’arte del dicastero stesso – racconta ancora Carlo Pala –. Aveva ricostruito tutto con dovizia di particolari. Era persino riuscita a trovare un libro rarissimo del 1974, uno studio politologico quasi sconosciuto... lei lo aveva trovato».

«Sapeva gestire il tempo, era molto capace ad organizzarsi. Era puntualissima alle lezioni, agli esami. Così è stata anche alla sessione di laurea». «Martina era una ragazza che si è fatta voler bene da tutti – continua il politologo di UniNuoro –. Persino quando ha fatto il tirocinio in Tribunale, anche lì si è fatta voler bene». Aveva anche vinto un concorso regionale per poter proseguire il periodo di formazione.

«Il suo grande sogno era lavorare per il ministero della Giustizia» svela il professor Pala. Ed è proprio mercoledì scorso, il giorno in cui è stata ammazzata dal padre tanto amato, che Martina avrebbe dovuto partecipare a un concorso bandito dal Comune di Olbia per un posto da funzionario amministrativo-contabile. «Sono sicuro che tra un annetto al massimo avrebbe conseguito anche la laurea magistrale in Giurisprudenza – chiude Carlo Pala –. Era messa bene, in regola, studiava a casa a Nuoro e andava a dare gli esami a Sassari. Avrebbe coronato il suo percorso».

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