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Aree idonee, la denuncia di Alessandra Todde: «Due società diffidano il consiglio regionale a votare sulla legge»

Aree idonee, la denuncia di Alessandra Todde: «Due società diffidano il consiglio regionale a votare sulla legge»

Il contenuto delle lettere definite “minatorie” è stato reso noto in aula dal presidente Piero Comandini

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Cagliari «Mentre il Consiglio Regionale discute del futuro energetico della Sardegna e di come pianificare il suo territorio con il ddl 45 sulle aree idonee e sulla transizione ecologica, alcune grandi società energetiche  - che hanno interessi in Sardegna per la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici - hanno inviato lettere minatorie in cui diffidano la nostra assemblea legislativa a votare su questo nostro provvedimento. Un fatto molto grave e un precedente pericoloso perché vorrebbe sovvertire l'ordine costituzionale».

Lo scrive sui social la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in merito alle due missive da parte di due società energetiche che diffidano il Consiglio dal prendere decisioni su materie di competenza statale. Le società sono la multinazionale Rwe e la Sardinia Green Energy

Le lettere sono state rese note dal presidente dell'Assemblea Piero Comandini questa mattina 12 novembre durante la discussione sul disegno di legge della Aree idonee in materia di energie rinnovabili. «Non si è mai visto un privato, che persegue finalità di lucro, invitare un'assemblea legislativa democraticamente eletta e un governo regionale, nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto, a non discutere di una legge - aggiunge Todde - Noi perseguiamo il solo interesse pubblico e fino a quando saremo al governo della Sardegna non permetteremo a nessuno di minacciare, mettere veti o porre condizioni sulla pelle dei sardi».

Lo stesso Comandini ha espresso particolare fastidio per il tentativo di intimidire l'Aula: «Due diffide che intendono minare la libertà dei consiglieri - ha detto Comandini in Consiglio -. Fino a quando sarò presidente di quest'Aula nessuno si potrà permettere di porre condizioni o minacciare il Consiglio con iniziative di disturbo. Sono lettere irricevibili che intendono condizionare la discussione in Aula. Ringrazio tutti i capigruppo che, al di là delle differenze, hanno capito innanzitutto la necessità di difendere le prerogative del Consiglio regionale».

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