Imprenditore morto per malaria, il docente: «non esiste una vaccinazione sicura e la profilassi non è obbligatoria»
Antonio Scala: «Non c’è interesse a investire nella ricerca farmacologica»
Olbia L’improvvisa e indesiderata ricomparsa della malaria in Sardegna ha riacceso i riflettori sui trascorsi dell’isola quale terra malarica fino a settantanni fa. Ma soprattutto, ha riportato l’attenzione sul tema delle vaccinazioni, trascinando con sé la necessità di un chiarimento in merito. Nello specifico, si è parlato di “vaccinazione non obbligatoria” per la malaria in relazione all’arcipelago di Zanzibar dove questa malattia, stando al sito Viaggiaresicuri della Farnesina, diversamente da quanto si verifica nel resto della Tanzania, ha bassa incidenza. Prevenzione In realtà, però, un vaccino definitivo per la malaria ancora non c’è.
A chiarirlo è il professor Antonio Scala, docente ordinario di parassitologia del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Sassari. «La vaccinazione sicura per la malaria ancora non esiste. La forma di prevenzione che viene utilizzata, invece, è la chemioprofilassi, e cioè un protocollo farmacologico che il soggetto deve seguire a partire da molte settimane prima della partenza».
Questa somministrazione di farmaci, però, non è priva di rischi. «Innanzitutto, non è una procedura obbligatoria – continua il professor Scala – e poi si tratta di un protocollo che in alcuni soggetti può condurre all’insorgenza di diversi effetti collaterali, che spesso si rivelano molto complicati da curare». Un elemento, quest’ultimo, che, in molti casi, induce i soggetti che si preparano a partire verso certe destinazioni a rinunciare alla profilassi. Il discorso sulla malaria poi, in generale, è ancora molto complesso. «La malaria – spiega il professore – è una malattia negletta. E cioè, non c’è un interesse reale nell’investire nella ricerca farmacologica».
Per questo motivo, non esistono ancora vaccini sicuri, ma solo sperimentali e vaccinare per questa malattia è una procedura molto difficile, che viene adottata solo in quelle aree dove è presente in maniera endemica. Asl Gallura Alla luce di quanto accaduto, anche la Asl Gallura ha ricordato ai cittadini la possibilità di accedere al servizio di igiene e sanità pubblica. Qualora decidano di recarsi all’estero in aree ritenute a rischio per determinate malattie, è opportuno che contattino preventivamente il servizio tramite lo sportello della “Medicina del Viaggiatore”. Qui avranno l’opportunità di accedere a eventuali vaccinazioni, ricevere raccomandazioni ed essere informati sulla corretta profilassi da eseguire. (c.b.)