Duecento persone a Como per il docufilm “Radici di bronzo” di Andrea Loddo
La proiezione è anche l’occasione per presentare il progetto omonimo del Circolo “Sardegna” e del coordinamento Giovani Fasi
Como Oltre duecento persone alla presentazione del docufilm “Radici di bronzo. La terra dei sardi” di Andrea Loddo, nei giorni scorsi a Como, al cinema Astra di viale Giulio Cesare, per iniziativa del Circolo “Sardegna” della città lombarda. «Questo progetto – sottolinea il presidente del sodalizio degli emigrati, Pietro Palmas – segna l'inizio di una collaborazione innovativa che funge da ponte tra la ricerca storico-archeologica e il turismo delle radici, con l'obiettivo di valorizzare la civiltà nuragica e la realtà odierna della Sardegna».
L’appuntamento in sala, infatti, ha fornito anche l’occasione per dare il via alla prima parte del progetto omonimo del film.
«La prima proiezione del docufilm "Radici di bronzo. La terra dei sardi” – evidenzia Gloria Sini, responsabile Gruppo giovani del Circolo culturale “Sardegna” di Como – ha creato un momento di condivisione speciale per la nostra comunità. Oltre 200 persone hanno partecipato con entusiasmo. Questo rende particolarmente interessante l’idea di un progetto incentrato sulla riscoperta e la valorizzazione degli elementi identitari dell’archeologia sarda».
Presenti in sala il regista, ogliastrino di Lanusei, e l’archeologo e divulgatore scientifico Nicola Dessì, il documentario di Andrea Loddo (qui puoi vedere il trailer), risultato di undici anni di studi e ricostruzioni, offre una nuova modalità di narrare la civiltà nuragica.
«Il progetto nasce da un dialogo prezioso tra giovani professionisti sardi – spiega Sara Nicole Cancedda, coordinatrice Giovani Fasi (Federazione delle associazioni sarde in Italia) –: chi è tornato nell'isola e chi ha scelto di costruire il proprio percorso altrove. Partendo da questa sinergia abbiamo sviluppato un progetto che valorizza lo scambio tra le imprese dell’isola e il mondo dell’emigrazione favorendo un turismo destagionalizzato, responsabile e incentrato su elementi identitari».
Da questo primo evento scaturirà in primavera la seconda fase del progetto, quando alcuni componenti dei circoli parteciperanno a un viaggio esperienziale in Sardegna, dove potranno scoprire la civiltà nuragica a tutto tondo.
Oltre al Circolo “Sardegna” di Como, il progetto coinvolge i circoli della Lombardia, come il Circolo Cscs di Milano, il Circolo “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo, il Circolo “Amis” di Cinisello Balsamo, il Circolo dei sardi “Domo nostra” di Cesano Boscone e il Circolo “Amsicora” di Lecco. Una rete di associazioni che crea un'opportunità unica di scambio e confronto.
Beatrice Auguadro, responsabile Gruppo donne del Circolo di Como e coordinatrice Gruppo donne della circoscrizione Centro-Nord: «Alcuni membri dei circoli sono nati o cresciuti fuori dall’isola – spiega –, ed è particolarmente interessante la riscoperta “a tutto tondo” di zone della Sardegna che non abbiamo avuto l’occasione di visitare con la famiglia, consentendoci di riappropriarci della cultura delle origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia». Sara Frongia, di Studio Tràtos, tra gli ideatori del progetto, aggiunge: «È un'opportunità duplice: da un lato, permette a noi che operiamo in Sardegna di mostrare a chi è partito le nuove possibilità che l'isola offre oggi, specialmente nel campo dell’artigianato e del turismo esperienziale e delle radici. Dall'altro, questo scambio con chi vive e lavora in contesti diversi arricchisce la nostra visione».
L'iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione autonoma della Sardegna, assessorato del Lavoro, nell'ambito del Pae 2024.