La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, vinta la battaglia per la brachiterapia

di Nadia Cossu
Alghero, vinta la battaglia per la brachiterapia

Tumore alla prostata, eseguito il primo innovativo intervento al Civile catalano che si conferma polo d’eccellenza

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ALGHERO. Con l’intervento effettuato giovedì pomeriggio su un paziente sessantenne, la brachiterapia approda per la prima volta ad Alghero e fa dell’Unità complessa di Urologia dell’ospedale civile catalano – diretta da Angelo Tedde – un polo d’eccellenza in Sardegna.

Si tratta di una soluzione terapeutica alternativa nel trattamento del cancro della prostata in fase iniziale che veniva eseguita precedentemente al Santissima Annunziata di Sassari. Consiste nel posizionamento, in anestesia generale, di piccoli semi radioattivi all’interno della ghiandola che distruggono le cellule tumorali della prostata. Una pratica che dal 2002 a oggi proprio con l’èquipe di Tedde (nell’ospedale di Sassari) ha ottenuto ottimi risultati.

Ora si è concretizzato il trasferimento all’ospedale civile di Alghero. Dopo dieci di mesi di stop (determinati da intoppi di tipo logistico) i pazienti in lista d’attesa possono ricominciare a sperare nella completa guarigione. In tutto questo periodo si è lavorato tanto per mettere a norma i locali necessari (compresa la camera di degenza dedicata che si trova nel reparto di Otorinolaringoiatria) e ottenere le autorizzazioni della direzione aziendale e di presidio, degli uffici preposti e dei vigili del fuoco di Sassari.

«Alla luce del progetto di riforma sanitaria e in un’ottica di attività da svolgersi in rete – spiega Angelo Tedde – i pazienti che fanno riferimento alla struttura di Urologia e necessitano dell’intervento di brachiterapia saranno trattati congiuntamente nell’ospedale di Alghero nel contesto di una collaborazione interaziendale fra le équipe multidisciplinari di Asl e Aou costituite da urologi, radioterapisti, fisici sanitari, anestesisti, tecnici sanitari e infermieri professionali». Un lavoro di squadra, dunque, che – come tiene ancora a sottolineare il direttore del reparto – è stato possibile «grazie alla disponibilità sinergica del professor Giovanni Battista Meloni (direttore di Scienze radiologiche e radioterapia), dei dottori Giuseppe Vittorio Liperi (direttore di Anestesia) e Sebastiano Carboni (direttore di Otorinolaringoiatria). E ovviamente del commissario straordinario dell’Asl Agostino Sussarellu».

Quello raggiunto con il primo trattamento di brachiterapia è un obiettivo di grande prestigio per l’ospedale civile di Alghero che acquista in questo modo un ruolo di leadership nel campo urologico. «Nella nostra unità – spiega ancora Tedde – vengono gestite ogni giorno patologie urologiche benigne e tumorali. L’attività chirurgica del centro spazia da interventi per tumori renali, vescicali, prostatici e testicolari fino alle soluzioni mini invasive anche con laser per le patologie benigne come l’ipertrofia prostatica, la calcolosi urinaria e l’incontinenza maschile e femminile». A queste si aggiunge adesso la brachiterapia, «una tecnica mini invasiva e innovativa, ma soprattutto una soluzione terapeutica all’avanguardia perché utilizza apparecchiature con tecnologia digitale tridimensionale. Il paziente viene dimesso dopo 24 ore».

Un risultato al quale si è potuti arrivare anche grazie al lavoro congiunto dei rappresentanti sindacali della Cgil territoriale-Rsu aziendali – Mauro Marras e Pietro Ara – «e alla sensibilità della segreteria e dei dirigenti del Partito Democratico algherese – ha precisato Mauro Marras – che accogliendo le proposte dei rappresentanti dei lavoratori si sono fatti portavoce verso le massime rappresentanze politiche regionali».

L’aspetto umano – certamente quello più importante – di tutta questa “battaglia” è la fiducia restituita alle persone che soffrono di questa patologia. Alcune, in lista d’attesa da troppi mesi, erano state costrette a rivolgersi ad altri presidi della penisola.

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