Il Comune in classe a parlare di disabilità
SASSARI. Si è svolto nei giorni scorsi il primo di un serie di incontri della commissione disabilità del Comune di Sassari con gli studenti delle scuole cittadine. L’esordio di questo progetto...
SASSARI. Si è svolto nei giorni scorsi il primo di un serie di incontri della commissione disabilità del Comune di Sassari con gli studenti delle scuole cittadine. L’esordio di questo progetto finalizzato alla sensibilizzazione di ragazzi e docenti sul tema dell’inclusione, è avvenuto al liceo scientifico Spano.
«La dirigente della scuola, Maria Paola Curreli - si legge in un comunicato -, ha accolto il progetto con grande entusiasmo e così i componenti della commissione disabilità hanno potuto presentare al corpo docente quelle che sono le dinamiche e le difficoltà di chi vive una condizione di disabilità. L’incontro era articolato con più interventi dei vari componenti della commissione che rappresentano le diverse disabilità, motorie e sensoriali». Gigliola Serra della Uildm ha fatto la prima relazione introduttiva inquadrando l’evoluzione del concetto e della valutazione della disabilità nelle classificazioni dell’Oms, ha infine sottolineato quanto la scuola deve fare per promuovere la cultura dell’inclusione. È seguita la relazione di Pina Nurra, dell’Anpa, associazione nazionale per l’autismo che ha presentato i problemi inerenti al diritto all’istruzione delle studentesse e degli studenti con autismo. Ha anche trasmesso il messaggio che non è importante tanto la quantità di ore di attività educativa quanto la qualità di quelle ore.
Monica Coraini dell’associazione Ens, Ente nazionale sordi, ha presentato le difficoltà che la persona con sordità deve affrontare quotidianamente. Non solo ha spiegato l’importanza della lingua dei segni ma ha anche dato alcuni consigli per il coinvolgimento degli alunni nelle attività didattiche, sottolineando l’importanza del rafforzamento dei risultati positivi. Ai primi tre interventi ha fatto seguito quello di GianPietro Uleri dell’Ufha, che ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento della famiglia nel percorso formativo parlando della sua esperienza personale, intervento seguito da quello di Marco Farina rappresentante della Uic, Unione italiana ciechi di Sassari e infine Luciano Atlantei, Uildm, ha raccontato cosa vuol dire diventare disabili, costretti all’uso della carrozzella, all’età d i 28 anni.