La Nuova Sardegna

Sassari

Il luminare della medicina che ha dato lustro a Muros

di Gesuino Scano*
Il luminare della medicina che ha dato lustro a Muros

Una via ricorda Giovanni Merella, docente universitario alla fine dell’Ottocento Figlio del sindaco Arcangelo fu autore di importanti pubblicazioni scientifiche

15 aprile 2022
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Nella zona di espansione urbanistica, vicino al campo sportivo, a Muros c'é una via intitolata a Giovanni Merella, personaggio che forse in pochi conoscono ma che nella seconda metà dell'Ottocento ha dato lustro al suo paese natale.

Figlio di Arcangelo Merella, sindaco del paese dal 1851 al 1853 e di Rosa Usai, nacque a Muros, borgo di appena 250 abitanti, il 31 agosto 1845. La condizione della famiglia, contadini benestanti, gli consentì di intraprendere gli studi, caso raro a quei tempi. Si pensi che nel 1845 nel villaggio di Muros le Scuole Normali, come erano definite le scuole elementari istituite in Sardegna venti anni prima dal Re Carlo Felice, erano frequentate da pochissimi ragazzi perché i genitori preferivano mandarli a lavorare nei campi.

In questo contesto fece eccezione Giovanni Merella, che, dopo i tre anni delle scuole elementari, fu avviato agli studi superiori nel Seminario Tridentino di Sassari dalla prima grammatica fino alla terza liceo. A quei tempi, in mancanza di scuole pubbliche, i giovani che volevano continuare gli studi erano costretti a frequentare il Seminario Tridentino di Sassari. Oltre Giovanni Merella, pochi furono i giovani di Muros che nella seconda metà dell'Ottocento, conseguirono una laurea: Matteo Fiori laureato in Teologia (notaio del Comune di Muros), il sacerdote Giovanni Pinna (parroco di Ossi), Peppico Fiori, Salvatore Pulina. Giovanni Maria Merella, ultimati gli studi superiori, esentato dal servizio militare perché unico figlio maschio di madre vedova, si iscrisse alla Facoltà di Medicina di Sassari nel 1864 laureandosi nel 1869 diventando docente di Anatomia chirurgica.

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In tale veste è autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo della medicina conservate nella Biblioteca Universitaria di Sassari. Dopo una vita dedicata agli studi e alla professione, il professor Giovanni Merella morì prematuramente a Sassari all'età di 43 anni il 9 gennaio 1888, circondato da grande stima da parte di amici, alunni e colleghi.

Nell'ingresso del cimitero monumentale di Sassari si trova il suo monumento funebre, voluto dalla sorella, opera del famoso scultore piemontese Giuseppe Sartorio, il quale chiamato in Sardegna nel 1885 dalla Monteponi per realizzare a Iglesias il monumento a Quintino Sella, lavorò anche a Sassari, dove eseguì l'imponente monumento a Vittorio Emanuele II in piazza d'Italia.

Il monumento è molto semplice: un tronco d'albero spoglio, senza croce, perché massone di ferrea fede mazziniana, alla cui sommità l'artista ha collocato un medaglione raffigurante il defunto e alla base un’iscrizione, che testimonia la grande stima da cui era circondato nell'esercizio della professione e della grande umanità che lo contraddistingueva.

Anche Muros, suo paese d'origine, onorò la memoria di Giovanni Merella intitolandogli l'attuale via Arborea. Ma un podestà, per motivi politici, in odio ai discendenti della sua famiglia, a un certo punto ne cancellò il ricordo, preferendo intitolarla a Cesare Battisti.

In tempi recenti, l'amministrazione comunale di Muros ha voluto giustamente restituire l'onore a questo illustre concittadino, dedicandogli nel quartiere sorto a valle dello storico nucleo abitativo una targa a perenne ricordo con la scritta via Giovanni Merella.

*ex sindaco di Muros e autore di due volumi sulla storia del paese
 

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