La Nuova Sardegna

Sassari

Il progetto

Sassari, bretella di Sant’Orsola pronta entro giugno 2025

di Giovanni Bua
Sassari, bretella di Sant’Orsola pronta entro giugno 2025

Fatto il sopralluogo, iniziata la copertura del ponte da 300 metri. La strada da 1,3 chilometri collegherà la Buddi Buddi alla ex 131 uscendo nella rotatoria di Tecnomat

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Sassari I nove piloni del viadotto a 10 campate sono già solidamente piantati in terra, i traversi sono in via di posa. Ed è già iniziata la copertura della prima campata con le lastre prefabbricate.

Procedono a vele spiegate i lavori di realizzazione della bretella stradale che collegherà la provinciale 60 (la Buddi-Buddi), con la ex 131. Con il fine cantiere fissato per giugno 2025 che potrebbe addirittura essere anticipato. Non è cosa di tutti i giorni vedere un grosso cantiere che procede in città. Se poi il progetto è uno dei “grandi vecchi”, pescato dal libro dei sogni dove da decenni i sassaresi appuntano le loro faraoniche quanto vane idee di rilancio, non si può che fare festa. E i lavori che sono arrivati ormai al 65 per cento di completamento di quel libro forse sono il decano.

«Si dà finalmente corpo – ha spiegato il dirigente del settore viabilità nord ovest della Provincia, Giovanni Milia, che ieri ha eseguito un sopralluogo insieme ai tecnici della Provincia – a un’opera indispensabile per una mobilità più veloce da e verso Sassari dalla litoranea e dai territori della Romangia e dell’Anglona. Ma che renderà anche più semplice l’accesso a Platamona. Una scossa benefica, e la dimostrazione che le grandi opere, con fatica, impegno, testardaggine, si possono portare a casa. Seguiamo i lavori con grande attenzione e siamo pienamente soddisfatti di come proseguono grazie alla serietà dell’impresa, anche perché si tratta di opere tutt’altro che scontate da realizzare».

Di una bretella stradale per collegare la provinciale 60 (la Buddi-Buddi), con la ex 131 si parla almeno dagli anni ’80. L’intervento era stato inserito nel vecchio Prg e i lavori, sul lato Buddi Buddi, erano addirittura stati appaltati con la realizzazione di un troncone da 500 metri di strada. Finito nel nulla, come il progetto affogato tra vincoli, opposizioni, problemi e variazioni. E alla fine scomparso dai radar, con il venir meno di una quota consistente di finanziamento legata al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.

Poi la Provincia, prima con Guido Sechi e poi con Pietrino Fois, si è rimessa al lavoro. Ha messo in sicurezza i 3,4 milioni di fondi statali avanzati, pescato tra i residui dei suoi bilanci i 2 milioni di euro, convinto la Regione a stanziare ulteriori due milioni. Ha rimesso in moto la progettazione, arenata al grado di “definitiva” dal 2009. E appaltato i lavori con procedura negoziata pescando tra una rosa delle migliori 15 imprese sarde sulla piazza.

Ad aprile 2022 l’assegnazione provvisoria del cantiere, con l’ultima quota di grande da risolvere. Burocratiche, per il passaggio del viadotto sopra la ferrovia, legali con la Ibes, società della famiglia dell’avvocato Franco Berlinguer, proprietaria della Villa Cugia, della chiesa e degli orti, che si era opposta in varie sedi ai lavori ritenendo il viadotto impattante, ma senza risultati. A giugno 2023 la consegna definitiva nelle mani della Ser.Lu Costruzioni di Cagliari e tra i top player per le grandi opere per il settore pubblico e privato che ha messo al lavoro, insieme alle sue maestranze specializzate, dieci persone a tempo pieno pescate tutte tra la manodopera locale, e sempre in loco ha acquistato tutti i materiali.

L’infrastruttura una volta conclusa si snoderà per un chilometro e mezzo di cui trecento metri sul viadotto con dieci campate, la cui ossatura è già posata, che sovrasterà l’antico latifondo dei marchesi Cugia scavalcando anche la ferrovia. Partirà dalla rotatoria sulla Buddi Buddi all’altezza del distributore prima del bar Graziella. Proseguirà sul tracciato realizzato negli anni ’80 (che è già stato rivisto) e poi con il nuovo tratto che comprende il viadotto raggiungendo la Carlo Felice alla rotatoria del negozio Tecnomat. Un progetto dall’iter complesso, non fosse altro perché il tracciato insiste anche su un compendio storico e tutelato da vincolo, dove si trova la settecentesca Villa Cugia, la chiesa, gli orti, e un sistema di chiuse realizzate per contenere eventuali esondazioni del rio Sant’Orsola, in un’area che è sottoposta anche a vincolo idrogeologico.

Nella spesa complessiva, non a caso, rientra perciò anche quella di assistenza durante i lavori da parte di un archeologo della Soprintendenza. «Abbiamo anche – chiude Milia – ridisegnato la viabilità rurale. E speriamo, con ulteriori fondi regionali, di poter realizzare un accesso che la colleghi alla bretella, oltre che migliorare gli ingressi sia dalla Buddi Buddi che dalla ex 131. Quella che ci apprestiamo a consegnare alla città è un’opera importante, ben inserita nel contesto e realmente decisiva nel completare la viabilità urbana e valorizzare tutti i terreni circostanti».

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