La Nuova Sardegna

Sassari

La centrale dello spaccio

I carabinieri scambiati per pusher durante il blitz nell’ex asilo bunker di Sassari

di Luca Fiori
I carabinieri scambiati per pusher durante il blitz nell’ex asilo bunker di Sassari

Nel corso della perquisizione l’arrivo degli acquirenti: «Avete cocaina?»

19 ottobre 2024
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Sassari «Scusate avete cocaina?» La domanda giusta nel momento sbagliato è stata la conferma - giovedì mattina - che all’interno dell’ex asilo di via Umberto Nobile a Latte Dolce l’attività di spaccio fosse quotidiana e ben consolidata.

Chi ha chiesto ingenuamente dalla strada qualche grammo di bamba, non si è reso conto che questa volta dietro la feritoia, realizzata nel cancello esterno per lo scambio droga-denaro, non ci fosse Giuseppe Casu, ma i carabinieri in borghese della sezione operativa della compagnia di Sassari, appena entrati nel locale attraverso una finestra. Un blitz scattato dopo aver tenuto d’occhio lo stabile per diverso tempo, perché ritenuto una centrale dello spaccio particolarmente attiva nel quartiere. Alla fine tutti quegli accorgimenti, tra telecamere, cancelli, porte blindate e feritoie hanno - paradossalmente - dimostrato la loro reale efficacia proprio nel corso della perquisizione da parte dei militari dell’Arma.

Abili nel saper sfruttare la privacy concessa a chi si trovava all’interno del bunker, protetto anche da una recinzione in ferro, gli investigatori - mentre altri colleghi tenevano d’occhio il padrone di casa - hanno lasciato avvicinare gli acquirenti e fatto finta di intavolare una trattativa per la vendita della droga. Il tempo per acquisire ulteriori conferme di ciò che avveniva tutti i giorni nel locale occupato da tempo, che il 35enne sassarese, residente in campagna, aveva allestito e protetto con una precisione maniacale. Temendo l’intervento delle forze dell’ordine, l’uomo aveva anche allestito una sala regia da cui controllava le diverse telecamere puntate verso l’esterno e nascosto - all’interno di un’intercapedine nel muro - una cassaforte e una cassetta di sicurezza. Rinvenute le chiavi dei due forzieri giovedì mattina è saltata fuori la droga. I carabinieri hanno rinvenuto oltre 200 grammi di eroina, circa 260 grammi di cocaina, 240 grammi di marijuana e 39 grammi di hashish, insieme a fiale di metadone già pronte per la vendita.

Oltre agli stupefacenti, all’interno del bunker e nell’abitazione di campagna del 35enne i carabinieri hanno trovato e sequestrato due pistole e una mitraglietta Uzi, tutte riproduzioni di armi a salve ma prive del tappo rosso obbligatorio, insieme a due coltelli. Terminata la lunga perquisizione, tra quello rinvenuto nascosto nel bunker e quello dai militari e quello che il 35enne ha consegnato spontaneamente, i carabinieri - data agli ulitmi acquirenti fuori dal cancello la cattiva notizia che il market della cocaina stava cessando l’attività - hanno accompagnato l’uomo nel carcere di Bancali. Domani mattina, assistito dall’avvocato Marco Palmieri, comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.

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