All’aeroporto di Alghero col treno a idrogeno, la Cna: «Progetto impattante e inutile»
Il presidente territoriale Gianni Sale: «Basta scelte calate dall’alto, fatte senza conoscere i bisogni reali del nostro territorio»
Sassari Il progetto per il nuovo collegamento ferroviario Alghero Centro – Alghero Aeroporto, con una unità a trazione elettrica ad alimentazione a gas idrogeno preoccupa la Cna Territoriale di Sassari che, per bocca del suo presidente provinciale Gianni Sale, in rappresentanza delle piccole e medie imprese del territorio, esprime forte preoccupazione per l’impatto che tale progetto avrà su tutto il tessuto produttivo del territorio di Alghero e non solo: «Riteniamo questo progetto estremamente impattante dal punto di vista ambientale e non risolutivo dei bisogni di mobilità delle nostre imprese, dei lavoratori e dei cittadini dell’intero territorio della Città Metropolitana che verrà».
La nuova linea si dirama dalla linea esistente in esercizio Sassari-Alghero, nei pressi della stazione Mamuntanas, e il progetto prevede la realizzazione di un nuovo deposito per la manutenzione dei nuovi treni, collocato in una area posta immediatamente a sud-est della stazione Mamuntanas. Le stazioni presenti sul nuovo ramo sono due: la stazione di Mamuntanas, che viene ricostruita ex novo un centinaio di metri più a nord rispetto a quella attualmente esistente; la stazione terminale antistante il fabbricato dell’aerostazione dell’aeroporto Alghero/Fertilia Costa del Corallo, che è prevista in viadotto sopraelevato.
L’intervento comprende anche un impianto per la produzione dell’idrogeno, con annesso campo fotovoltaico posto al di sopra dell’area del suddetto deposito. Per quel che concerne la centrale di produzione ad idrogeno, è previsto un dimensionamento per 1500 kg/giorno di idrogeno, in modo da avere la possibilità di alimentare sia i treni che gli autobus utilizzati per il TPL. Ancora: l’idrogeno necessario per il funzionamento dei treni sulla ferrovia oggetto di questo progetto verrà prodotto attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua. Il sistema verrà alimentato in parte da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico.
Inoltre, l’Arst si è aggiudicata la gara per la fornitura di sei treni alimentati a idrogeno. I nuovi mezzi da 50 metri di lunghezza saranno messi a disposizione da Stadler entro il 2026 e percorreranno le tratte ferroviarie tra Alghero e Sassari/Sorso ed Alghero- Aeroporto di Fertilia “Riviera del Corallo. I treni potranno viaggiare fino a 100 Km/h trasportando un massimo di 170 passeggeri.
«Non è più tempo di investire in progetti calati dall’alto e senza avere un quadro d’insieme di quelli che sono i bisogni reali del nostro territorio - attacca Gianni Sale –, occorre lavorare in sinergia tra istituzioni e portatori di interesse per concertare i progetti utili alla nostra comunità. In altri paesi d’Europa le sperimentazioni ad Idrogeno Verde sono già state sospese per la loro scarsa economicità mentre in Sardegna si vuole partire adesso, non se ne coglie la necessità. Bisogna lavorare per concretizzare le ipotesi di progetto di cui si parla da anni per elettrificare le linee di collegamento tra territorio e aeroporto, non è accettabile investire enormi risorse in un progetto di sperimentazione inutile e impattante».
«È fondamentale a tale proposito - continua Angelo Angius vicepresidente regionale di CNA - pensare anche ad un serio progetto di rilancio dell’Aeroporto di Alghero, che consenta il ripristino del diritto alla mobilità dei sardi e sostenga la mobilità dei visitatori della Sardegna, necessario per la tenuta economica dell’intero nord Sardegna. Pensiamo inoltre che: sia necessario tutelare il fragile tessuto produttivo, primo fra tutti quello agroalimentare, per questo riteniamo inaccettabile l’espropriazione dei terreni produttivi per il passaggio della nuova rete ferroviaria e che Mamuntanas una delle zone a vocazione agricole più fertili del nostro territorio anziché, essere utilizzata per produrre cibi di qualità, sia impegnata per la realizzazione di campi fotovoltaici e depositi per la manutenzione dei treni».
«Come Cna Territoriale – chiude Sale - chiediamo dunque, per salvare dall’agonia il nostro territorio, alla Regione Sardegna il blocco di questo progetto e l’avvio di un tavolo di concertazione che coinvolga le amministrazioni comunali di Sassari e Alghero e della Città Metropolitana, le associazioni di categoria, i portatori d’interesse, i comitati di cittadini, in cui decidere insieme le scelte strategiche che ci riguardano, utili e necessarie per il rilancio del territorio».