Migliaia di diagnosi precoci grazie agli screening dell’Avis provinciale di Sassari
Si è chiuso il progetto “Un dono a chi dona” con 3.500 test gratuiti per i donatori e a un costo simbolico per tutti gli altri in diversi campi.
Sassari Quasi 3.500 screening, gratuiti o con un piccolo contributo, che hanno consentito migliaia di diagnosi precoci, spesso fondamentali per salvare la vita delle persone. È il bilancio del progetto “Un dono a chi dona” dell’Avis, giunto alla terza edizione grazie al contributo della Fondazione di Sardegna.
Grazie al finanziamento di 10.000 euro, sono state organizzate 47 giornate di screening, durante le quali sono stati effettuati 3.468 esami, di cui 1.847 gratuiti per i donatori di sangue dell’Avis Provinciale di Sassari e, considerata la forte richiesta, 1.621 per i non donatori, a fronte di un piccolo contributo.
In diversi casi, le analisi hanno permesso di scoprire con anticipo le patologie dei pazienti. È il caso di una signora a cui è stata riscontrata un’ostruzione della carotide dell’82%, che è stata subito messa in lista per l’operazione. O ancora degli screening alla tiroide, circa 400, che hanno mostrato nel 90 per cento dei casi la presenza di una patologia. Fra loro, una signora di Nulvi a cui era stato trovato un nodulo raro che è stata immediatamente messa in contatto con il Policlinico Gemelli di Roma dove ha già svolto l’intervento.
«Il successo anche di questa edizione è un segnale forte di quanto la prevenzione sia fondamentale – ha detto Antonio Dettori, presidente dell’Avis Provinciale di Sassari -. Abbiamo potuto offrire un servizio di grande valore ai nostri donatori, sensibilizzando anche chi ancora non ha fatto il passo verso la donazione di sangue. Siamo orgogliosi del lavoro svolto e della collaborazione con Sardegna for You e la Fondazione di Sardegna, che ci ha permesso di portare avanti questa iniziativa».
Anche Romina Carta e Andrea Tavernise, fondatori di Sardegna for You, hanno sottolineato l’importanza della diagnosi precoce e l’impatto che questi screening hanno avuto sulle persone coinvolte. «Abbiamo riscontrato diversi casi di patologie non ancora diagnosticate, e sapere che il nostro lavoro ha contribuito alla loro individuazione è per noi motivo di grande soddisfazione. La prevenzione è uno strumento essenziale per la salute pubblica e iniziative come questa ne dimostrano il valore».
L’iniziativa ha avuto anche un forte impatto nella promozione della cultura della donazione del sangue, rafforzando la visibilità dell’Avis e sottolineando il ruolo fondamentale dei donatori. Nell’ultimo anno le donazioni in provincia di Sassari sono aumentate di 1.200 unità.
Presente alla conferenza stampa di chiusura del progetto anche il presidente dell’Avis Regionale Sardegna Vincenzo Dore: «Questo progetto dimostra quanto sia importante prendersi cura di chi si prende cura degli altri. Offrire ai donatori la possibilità di accedere a servizi di prevenzione significa riconoscere concretamente il valore del loro gesto e rafforzare il legame tra dono e salute. È una strada che, come Avis, vogliamo continuare a percorrere in tutta l’Isola, promuovendo una cultura della solidarietà sempre più consapevole e diffusa».