De Rensis: «Giustizia da rivedere» Patalano: «Almeno l’onore è salvo»
SASSARI. La società ci ha sperato sino alla fine. Quando la Procura Generale ha chiuso la sua requisitoria chiedendo l’assoluzione del club sassarese in tanti si sono illusi che davvero la giustizia...
SASSARI. La società ci ha sperato sino alla fine. Quando la Procura Generale ha chiuso la sua requisitoria chiedendo l’assoluzione del club sassarese in tanti si sono illusi che davvero la giustizia potesse fare il suo corso senza lasciarsi condizionare da altre circostanze. L’avvocato De Rensis, che ha difeso i colori rossoblù in tutti i gradi di giudizio, ha insistito sulle dichiarazioni dell’accusa. «E' successo che la Procura generale del Coni, rappresentata dal generale Cataldi - ha esordito il legale della società sassarese – e da due suoi sostituti, ha chiesto l'ammissibilità del nostro ricorso sposando le tesi difensive. Quella che doveva essere l’accusa ha invece ribadito l’assenza di ogni minima prova di come questo illecito possa essere stato perpetrato, dal momento che non vi è stato il coinvolgimento di giocatori che avrebbero determinato il risultato».
«Sentire accolte queste argomentazioni - ha continuato De Rensis – è stato motivo di grande soddisfazione. Bisogna comprendere che, purtroppo, questo giudicato arriva a campionati molto ben avviati, E allora bisogna riflettere nuovamente su quanto ho già detto in altre occasioni: bisogna cambiare la struttura e la tempistica dei giudicati sportivi».
Retrocessi per scelta “politica”? De Rensis non conferma ma è molto duro: «Questo non lo so. So che la Torres è stata retrocessa senza prove e da oggi so che quello che penso io, e che pensano i tifosi della Torres, lo pensa anche la Procura generale del Coni. Adesso è ancora più urgente che le regole della giustizia sportiva vengano ridisegnate».
L’amarezza è solo in parte mitigata dal fatto che la procura del Coni ha, di fatto, riconosciuto, l’estranietà della Torres dal marciume del calcioscommesse. «Accogliamo le richieste della Procura generale con soddisfazione morale e non con trionfalismo perchè dobbiamo fare i conti con la realtà. Ci sarebbe voluto un atto di grandissima forza da parte del Collegio per ribaltare il giudicato della Procura Federale d'Appello, con le conseguenze immaginabili sui campionati. Sarebbe stata una boccata d'ossigeno per chi crede nella giustizia. Però da oggi le argomentazioni della tifoseria e della difesa non sono isolate.
E’ stato restituito qualcosa d'importante alla Torres».
la tesi della difesa è stata ribadita da Manolo Patalano, che ha aspettato in aula il verdetto: «Siamo amareggiati anche se oggi e accaduta una cosa importante e per certi versi inaspettata perchè la Procura Generale ha sposato pienamente la nostra tesi, quella portata avanti sin dal primo momento. Questo ci conferma nella convinzione che avevamo ragione prima e abbiamo ragione tanto più ora». Neanche Patalano vuole parlare di “sentenza politica” ma l’impressione resta forte. A campionati iniziati il Collegio di Garanzia del Coni ha scelto quello che ha ritenuto il male minore. Ma è davvero così? E come ne esce l’immagine dei una giustizia sportiva già ampiamente criticata?
La Torres resta in D ma a testa alta. E non è detto che la battaglia sia finita.
A.L.